Simone Annichiarico e il retroscena sulla vita del padre Walter Chiari

Simone Annichiarico, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, ha parlato del padre Walter Chiari svelando retroscena sulla vita professionale e privata dal genitore. Simone racconta di aver scoperto per caso che il padre era stato in carcere per droga per caso: “Ne parlai con papà, ma non lo riteneva rilevante. Io sapevo dei suoi vizi (…) Fu Marisa Maresca, la soubrette, che lo prese come capocomico per portarselo a letto, a introdurlo alla cocaina. A fine spettacolo papà si allontanava con la ballerina di turno, la cocaina era legata al sesso, era timido e lo sbloccava, era il suo viagra“.



Uomo di successo, Walter Chiari non era affatto un seduttore come conferma Simone Annichiarico che, descrivendo il ladro privato del padre, al Corriere, ha detto:  “No, era bello, atletico. E pudico. Erano le donne che gli andavano dietro. Ho la lettera che gli scrisse Ava Gardner, ‘Sono a letto sola pensandoti e desiderando di essere a letto con te’”. 



Simone Annichiarico e la morte del padre

Sono passati ormai anni dalla morte di Walter Chiari, ma Simone Annichiarico confessa di non essere mai andato sulla sua tomba dove è scritto «Amici non piangete: è tutto sonno sprecato». Una scelta quella di Simone che ha voluto rispettare un patto fatto con il padre.

«Me l’hanno riferito ma io non ci sono mai andato, era stato un patto tra noi. Era fatto così. Quando morì sua madre, che aveva 84 ed era zoppa, lo chiamai costernato, papà com’è successo? Mi disse che si era iscritta a una gara di motocross a Barletta, all’ultima curva era caduta. Morta sul colpo senza soffrire. Tutta una balla. Scoppiai a ridere, quel giorno mi tolse la paura della morte», ha confessato al Corriere.