Simone Biles è stata eletta atleta dell’anno dal Time. Il magazine ha scelto di premiare la ginnasta americana poiché “con gli occhi del mondo puntati su di sé, fece il passo straordinario di dire: basta”, si legge. Il riferimento è a quanto accaduto alle Olimpiadi di Tokyo 2021, quando la ragazza ebbe un crollo emotivo e decise di abbandonare la competizione al fine di riprendersi mentalmente. Successivamente, in una delle ultime gare, tornò tra gli applausi dei presenti e conquistò il bronzo nella trave.
La decisione di allontanarsi momentaneamente dalle scene stupì non poco il pubblico, che tuttavia fu solidale con la ginnasta. Anche la redazione del Time, a distanza di qualche mese, ha riconosciuto che il gesto compiuto dalla ventiquattrenne è stato capace di dare un segnale al mondo, ovvero quello relativo all’importanza della salute delle persone. Una motivazione più che sufficiente per stampare il suo volto nella copertina del magazine. La riconoscenza sarà senza dubbio causa d’orgoglio per Simone Biles, che adesso ha ritrovato la serenità.
Simone Biles atleta dell’anno: il suo discorso a Tokyo 2020
Per comprendere fino in fondo il motivo per cui Simone Biles è stata designata come atleta dell’anno dal Time, d’altronde, è sufficiente tornare a leggere il discorso che l’atleta americana fece in conferenza stampa quando decise di annunciare l’abbandono delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Senza mezzi termini la ginnasta aveva parlato di “demoni interiori” che stavano compromettendo la sua salute mentale e fisica. In quella occasione, infatti, raccontò persino di avere problemi di concentrazione tali da non riuscire a rimanere in equilibrio mentre faceva gli esercizi.
La volontà di spendersi per il sociale di Simone Biles, ad ogni modo, ha radici ben più lontane. Già in passato, infatti, l’atleta si era schierata in prima linea per lanciare al mondo messaggi importanti. In particolare, aveva sollevato lo scandalo degli abusi sessuali nel team di ginnastica artistica degli Stati Uniti. Una questione, anche questa, che aveva creato non poco scalpore nell’ambiente sportivo.