Sono accuse pesantissime da parte di Simone Biles e da diverse altre atlete della nazionale americana di ginnastica contro la federazione e contro l’FBI nel processo a Larry Nassar, osteopatia della nazionale, già condannato a 176 anni di reclusione per aver commesso abusi sessuali contro più di 500 sportive e contro stessa campionessa olimpica. Nel corso dell’udienza a Capitol Hill, occorsa nella tarda serata italiana, la ginnasta statunitense, bronzo alla trave alle ultime Olimpiadi di Tokyo 2020, tra le lacrime ha dunque puntato il dito, oltre che sull’ex osteopata, anche contro il sistema che “si sarebbe voltato dall’altra parte” quando le atlete hanno denunciato gli abusi subiti da Nassar: “Sono una vittima di abusi sessuali e le circostanze che hanno portato a questo e hanno lasciato che continuassero sono direttamente legate al fatto che le organizzazioni create dal Congresso per proteggere me come atleta, non hanno fatto il proprio lavoro. ” le parole della stessa ginnasta riportate da rai news.



Secondo le testimonianze infatti, oltre che la federazione statunitense, anche la stessa FBI era stata informata della accuse e degli abusi commessi da Nassar, ma il bureau come pure gli organi sportivi non erano intervenute in merito “chiudendo gli occhi” come ha riferito la stessa Biles: uno degli agenti preposti Michael Langeman è stato  licenziato dopo gli esiti dell’inchiesta avviata dal dipartimento giustizia negli scorsi mesi.



SIMON BILES CONTRO FBI PER PROCESSO CONTRO NASSAR: LE ALTRE TESTIMONIANZE

Durante l’udienza davanti al senato pure non è stata solo Simone Biles a prendere parola: altre atlete come Mckayla Maroney e Maggie Nichols sono intervenute confermando pienamente le accuse rivolte a Nassar e alle istituzioni. Nel dettaglio Aly Raisman, vicecampionessa olimpica nel all-aroud a Rio 216 ha dichiarato: “Essere qui oggi è portare tutto ciò che ho. Spero di avere la forza per uscire a piedi da qui. L’Fbi mi ha fatto sentire come se il mio abuso non contasse, come se non fosse una grande questione” e ancora “Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi non agiscono?”.



Il fatto è stato ovviamente commentato anche dalla Casa Bianca tramite la sua portavoce Jen Psaki, la quale ha definito “incredibilmente potente” la testimonianza delle ginnaste statunitense durante l’difesa: “Tutte queste donne coraggiose si sono fatte avanti e hanno parlato dell’abuso subito da parte di un essere umano mostruoso”.