Scena muta. Sarebbe andato così l’interrogatorio di garanzia di Simone Borgese, il 39enne accusato dello stupro di una studentessa a Roma e già condannato per altri due episodi di violenza sessuale. Il sospetto degli inquirenti è che si tratti di uno stupratore seriale e che le vittime possano essere di più. Stando a quanto riportato da Adnkronos relativamente all’attuale indagine,  davanti al gip Borgese si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.



L’uomo, fermato pochi giorni fa dalla polizia, è accusato di violenza sessuale aggravata e si trova agli arresti domiciliari. La Procura della Capitale, però, avrebbe però presentato una istanza al Riesame per sollecitare un inasprimento della misura con un provvedimento di custodia cautelare in carcere che il giudice per le indagini preliminari aveva già rigettato ritenendo quella disposta già sufficiente a garantire le esigenze cautelari a carico dell’indagato.



Simone Borgese ai domiciliari, era stato già condannato per episodi simili

Nell’ordinanza con la quale sono stati disposti i domiciliari per Simone Borgese, il gip avrebbe parlato di un “concreto pericolo” che l’indagato commetta “delitti della stessa specie di quello per cui si procede” alla luce di un modus operandi che proverebbe “la volontà di sopraffazione dell’uomo” cui farebbe da contorno la circostanza dei suoi precedenti specifici.

Secondo quanto ricostruito dalle agenzie di stampa, in passato Simone Borgese sarebbe stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale, rapina e lesioni ai danni di una tassista. Si tratterebbe di un fatto risalente all’8 maggio 2015 (con una coincidenza da vagliare riguardante la data, essendo avvenuta la violenza più recente proprio lo scorso 8 maggio). Avrebbe finito di scontare la pena nel 2022, quando sarebbe tornato in libertà, ma nello stesso anno sarebbe stato destinatario di un’altra condanna, sempre per violenza sessuale, a 2 anni:  nel 2014 avrebbe molestato una minorenne in ascensore e la ragazza lo avrebbe riconosciuto dalle foto sui giornali quando era uscita la notizia dell’aggressione sessuale ai danni della tassista.