Dopo 9 giorni purtroppo è stato trovato morto poco fa Simon Gautier, il turista studente francese di 27 anni disperso in Cilento: come riporta il Corriere della Sera, il corpo senza vita del ragazzo è stato trovato in fondo ad un burrone nel Comune di San Giovanni a Piro in Cilento. «Era precipitato da un sentiero era poco visibile», spiegano le fonti di indagine all’Ansa; i soccorritori questo pomeriggio erano arrivati ad individuare lo zaino attraverso alcune immagini dai droni alzati in volo. A quel punto si sono calati nel burrone e hanno scoperto drammaticamente il corpo dell’escursionista francese: si rivelano questo punto senza fondamento le novità che erano emerse poche ore fa in merito a presunte tracce di sangue trovate sulla spiaggia di Scario. Nella zona delle ricerche è giunto poco fa anche anche l’ambasciatore di Francia, assieme al padre di Simon. (agg. di Niccolò Magnani)
POLEMICHE FRANCIA-ITALIA: “SAREBBE STATO LOCALIZZATO SE..”
Ormai è diventata una corsa contro il tempo per tentare di salvare la vita a Simon Gautier, il turista francese disperso da ormai 9 giorni nel Cilento. Le ricerche, come spiega RaiNews, sono attualmente concentrate in un’area di 143 kmq compresa tra i territori di Policastro, Scario e Punta degli Infreschi. Le difficoltà sono legate proprio alla morfologia del territorio, ricco di crepacci e percorsi impervi difficili da raggiungere. Intanto è scattata una vera e propria gara di solidarietà alla quale hanno aderito decine di volontari, in questi giorni impegnati nelle ricerche del 27enne, anche con l’aiuto di droni. Tuttavia, secondo i militari non è escluso che Simon possa essere caduto in un luogo nascosto non visibile dall’alto. Dalla Prefettura arriva la rassicurazione pur ribadendo le difficoltà nelle ricerche. E mentre l’ansia dei familiari cresce, non mancano le polemiche su alcune gravi mancanze dell’Italia rispetto ad altri paesi europei. Si tratta del sistema tecnologico Advanced Mobile Location (AML) che invia automaticamente un sms al 112 con le coordinate Gps dello smartphone dal quale parte una richiesta d’aiuto permettendo così di localizzare con precisione e velocità il telefono. Il nostro Paese avrebbe già ricevuto il denaro pubblico per la prima fase di test ma ancora non sarebbe attivo, come spiega Corriere.it. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NESSUNA NOTIZIA DA OLTRE UNA SETTIMANA
Simone Gautier, l’escursionista francese disperso da otto giorni nel Cilento dopo essere caduto in una scarpata, viene cercato nel Golfo di Policastro anche con l’utilizzo di aerei e droni intenti a sorvolare una zona vasta e impervia, e per questo più difficile da passare al setaccio. Ogni ora senza notizie è un’ora d’angoscia per i genitori del 27enne transalpino, che dopo la caduta è riuscito a chiamare i soccorsi ma non ad indicare la propria posizione:”Sto morendo di dolore, sono caduto in una scarpata, ho le gambe rotte, aiutatemi, vedo il mare ma non so dove mi trovo”. Il suo telefono, però, adesso risulta spento: potrebbe essersi scaricato, ma questo non fa che aumentare l’ansia dei familiari e degli amici che in queste ore stanno tentando di diffondere la disavventura di Simone sul web nella speranza che questo serva a mobilitare il maggior numero di forze possibili per partecipare alle ricerche. Come riportato da Rai News, la Prefettura ha rassicurato:”Abbiamo messo in campo tutti gli uomini e i mezzi necessari. Si sta facendo davvero tutto il possibile. Purtroppo, l’area interessata dalle ricerche e’ vasta ed impervia, e presenta pareti rocciose e dirupi a picco sul mare”.
SIMONE GAUTIER, ESCURSIONISTA DISPERSO NEL CILENTO
Sul posto è presente anche il console francese, così come la famiglia, che viene tenuta costantemente al corrente degli sviluppi delle ricerche. Ma è proprio mamma di Simone Gautier ad invocare una maggiore partecipazione, anche da parte di volontari, convinta com’è che l’attuale dispiegamento di forze non è abbastanza per rendere possibile il ritrovamento del figlio 27enne. La donna, Delphine Godard il suo nome, ha lanciato un appello:”Chiedo aiuto, voglio ritrovarlo vivo – ha detto – abbiamo bisogno di speleologi, di alpinisti, di pompieri addestrati alla montagna, capaci di raggiungere zone inaccessibili. Sono sicura che Simon è caduto. Potrebbe essere in un crepaccio. Malgrado la loro buona volontà-e l’aiuto i soccorritori italiani non sono abbastanza numerosi”. Un pensiero condiviso dagli amici di Simone Gautier, che hanno chiesto aiuto sui social:”Per favore, aiutateci a condividere, abbiamo bisogno di volontari per continuare la ricerca”.