Lombardia Criminale, programma di cronaca nera in onda su TeleLombardia, ha dedicato ampio spazio durante la puntata di ieri alla morte di Simone Mattarelli. Il 28enne fu trovato senza vita, impiccato in una ditta di Origgio, vicino a Saronno, ma secondo la famiglia non si tratterebbe di suicidio.

Lombardia Criminale ha intervistato in esclusiva il papà della vittima, che ha ripercorso cosa è accaduto durante la notte del 3 gennaio 2021, quando appunto il figliò morì: “Mio figlio doveva raggiungermi poi ha trovato delle pattuglie che gli sbarravano la strada (c’era il coprifuoco covid ndr) e non è riuscito ad arrivare. In base alle pattuglie che trovava cambiava discorso, io ero al telefono con lui e gli chiedevo dove fosse, sentivo le sirene, poi ho sentito i colpi di pistola, io l’ho sentito che ansimava e correva e poi non ho sentito più niente…”.



SIMONE MATTARELLI, IL PAPA’ “QUANDO HO SENTITO CHE GLI SPARAVANO ADDOSSO…”

Simone Mattarelli, oltre a violare il coprifuoco, avrebbe anche assunto alcol e cocaina, ed era conscio che se lo avessero fermato avrebbe rischiato grosso. “Quando ho sentito che gli sparavano addosso – ha continuato il padre – ho fermato una pattuglia dei carabinieri, gli ho chiesto perchè gli stavano sparando, mi hanno detto che si mettevano in contatto per capire cosa stesse succedendo e poi mi han detto di andare alla caserma di Desio”.



Nel frattempo Simone Mattarelli si era nascosto in una ditta di Origgio, la Eurovetro, dove poi è stato ritrovato impiccato. “Come spiegano i carabinieri le macchine rotte – si domanda il papà del giovane – i colpi esplosi: molli tutto e torni in caserma? E’ un po’ impossibile”. Dal racconto fatto dal padre a Lombardia Criminale, dopo un lungo inseguimento, una volta che Simone Mattarelli si sarebbe nascosto nella ditta, i carabinieri avrebbero terminato la ricerca.

SIMONE MATTARELLI: TUTTI I DUBBI SOLLEVATI DAL FRATELLO MATTIA

In studio a Lombardia Criminale c’è invece Matteo Mattarelli, fratello di Simone: “La prima cosa che ci è sembrata strana è stata la posizione in cui Simone è stato ritrovato, ci ha lasciato molti dubbi, anche il comportamento che c’è stato fin da subito da parte dei carabinieri. Ci avevano subito dato la disponibilità della salma e per loro era da subito un suicidio, non avevano neanche preso in considerazione il dubbio che poteva essere successo altro, e poi ci sono tante domande e tante lacune a cui noi aspettiamo risposte, come ad esempio il fatto che non si siano più trovati il giubbotto e il telefono”. Poi Matteo si domanda: “Una persona che vuole farla finita non chiede aiuto al padre, non ha quella voglia di farsi trovare, si sentiva in pericolo e continuava a scappare”.



Quindi Matteo ha spiegato: “Quando mio papà arriva a Desio, non trova traccia di mio fratello, mio padre chiede dove fosse ma non glielo dicono. Noi andiamo all’azienda ma non c’è nessuno, i carabinieri non lo stanno cercando. abbiamo trovato le sue scarpe pulite nel boschetto, e poi troviamo una pattuglia dei carabinieri. chiediamo quindi di entrare nella fabbrica. poi loro entrano e vedendo le telecamere ci accorgiamo che hanno cercato sempre nella zona dell’edificio dove è stato trovato mio fratello, è una ditta molto vasta… attorno alle 15:00 poi ci hanno detto che era morto”. Il fratello di Simone Mattarelli ha concluso: “Speriamo che ci diano la possibilità di andare avanti, abbiamo bisogno di sapere la verità, tutti questi dubbi e anomalie devono essere fugati”.