C’è anche Simone Rosalba nel “dream team” che ha composto la cosiddetta generazione di fenomeni della pallavolo italiana. Classe 1975, ha scritto pagine importanti della storia del volley azzurro, con un talento che ha saputo esprimere nonostante i molteplici infortuni che lo hanno tormentato per quasi tutta la carriera. Eppure l’ex pallavolista è riuscito a lasciare il segno ed uno splendido ricordo in tutte le squadre in cui ha giocato. Simone Rosalba cominciò la sua carriera agli inizi degli anni novanta, debuttando con la casacca del Messaggero Ravenna, dove è rimasto per ben quattro campionati consecutivi. Nelle quattro stagioni successive ha giocato nella Lube Macerata, mentre nella stagione 2001-02 è passato al Volley Milano.



Dal 2003 Simone Rosalba ha giocato per la Pallavolo Piacenza, per poi trasferirsi nella Callipo Vibo Valentia. Nel 2006-07 ha giocato con la M. Roma, mentre l’anno dopo è passato alla Sparkling Volley Milano, dove ha raggiunto il quindicesimo campionato consecutivo in massima serie. La sua carriera è proseguita in A2, a partire dal 2008 quando Rosalba ha firmato per la Top Latina.



Simone Rosalba, fame e ambizione dall’inizio alla fine di una grande carriera

Arriviamo così alla fase discendente della carriera di Simone Rosalba, che però non perde fame e ambizione. Così, nel 2009-2010 mette le sue qualità al servizio della Pallavolo Città di Castello, con cui ottiene la tanto ambita promozione in A1. Per quanto riguarda invece il suo brillante percorso con la nazionale azzurra, il debutto avviene a metà degli anni novanta, quando gioca a Trieste con un’indimenticabile vittoria ai danni della Grecia per 3-0.

Sale dunque sul tetto del mondo nel 1998, ma è solo l’inizio di tanti trofei che seguono negli anni successivi, con il campionato europeo del 1999 e la medaglia di bronzo ottenuta ai Giochi Olimpici di Sydney, oltre alla bellezza di quattro World League. Insomma, un curriculum da stropicciarsi gli occhi. Così Simone Rosalba è a tutti gli effetti un componente eccellente della fatidica generazione di fenomeni.