Aveva 27 anni Simone quando si è gettato da un ponte dopo aver cercato su internet “ponte dei suicidi“. Due ore di auto e poi 80 metri di volo nel vuoto per porre fine alla sua vita. Secondo la madre e la sorella, la morte del ragazzo potrebbe essere legata all’adesione del giovane ad un gruppo, di circa 10.000 membri, dal nome: “Noi è, io sono”. In questo gruppo, i membri negano l’autorità dello stato e delle forze dell’ordine: a detta loro, ad esempio, se dovesse fermarli un carabiniere, potrebbero semplicemente dichiarare di non riconoscersi nello stato italiano e dunque non sottostare alle leggi. Cosa che, ovviamente, non può accadere.



La mamma, Nadia, a Le Iene racconta: “A momenti stiamo bene, a momenti abbiamo solo voglia di morire”. Il ragazzo viveva una vita normale fino al 2021, quando ha avuto un incidente che lo ha costretto a rimanere in casa per molto tempo. Da quel momento, infatti, ha cominciato a parlare di strane teorie, come non pagare più multe, autostrada, mutuo e così via. Un giorno, il giovane, ha preso la macchina e ha raggiunto un ponte per togliersi la vita. La mamma è stata svegliata alle 4 di mattina dai carabinieri: “Guardi signora, devo dirle che Simone non c’è più. Una cosa che speri di non sentire mai. Volevo buttarmi dalla finestra”.



La mamma: “Ho subito pensato a quel gruppo”

Nadia, mamma di Simone, spiega a Le Iene: “Ho pensato subito a quel gruppo. Ad agosto era andato via un giorno in scooter ed è tornato a casa a piedi. Mi aveva detto che si era rotto. Qualche settimana dopo, mi ha detto che il danno era troppo grande e che lo avrebbe venduto. Sui gruppi, invece, raccontava di aver consegnato un documento autoprodotto e di aver subito il sequestro del mezzo“.

Dal momento in cui Simone era entrato nella setta, aveva iniziato a fare finanziamenti su finanziamenti, convinto di non doverli pagare. Dal conto del ragazzo, inoltre, sono spariti molti soldi, che non si sa che fine abbia fatto. La mamma racconta ancora che dopo il suicidio del figlio, la famiglia si è trovata a fare i conti con tanti problemi di natura economica, oltre che con un immenso dolore: “Mi ha lasciato tanti di quei casini… Ha contratto debiti per ascoltare queste persone qua. Io non so cosa fare, venderò la casa per ripartire. Vorrei solo bruciare questi documenti che mi ricordano tutto questo”.