Il caso di Simonetta Cesaroni, a distanza di oltre vent’anni, è tutt’altro che chiuso. L’identità del killer di via Poma è ancora ignota. È per questo motivo che la famiglia chiede di continuare ad indagare, anche attraverso le nuove metodologie a disposizione. “L’autopsia psicologica è un tassello fondamentale che manca. Bisogna chiedersi il motivo per cui con efferatezza l’assassino ha colpito le aree intime, come quella del pube. Il cadavere è stato coperto con parte della biancheria intima, un corsetto. Questo ha un significato, il ‘non vedere ciò che ho fatto’. Inoltre, potrebbe anche essere recuperato il poco materiale genetico presente sotto le unghie”, ha affermato a Quarto Grado il consulente Franco Posa.



È d’accordo anche Federica Mondani, avvocato della famiglia di Simonetta Cesaroni: “Nulla è da escludere in questo momento. Le ricostruzioni di Franco Posa dimostrano che l’elemento che la Procura viene considerato a sfavore per la ricerca della verità, ovvero il trascorrere del tempo, in realtà può rivelarsi utile, soprattutto in relazione ai passi da gigante che la scienza ha fatto. Quando si dice che si è fatto il possibile, si nega questo aspetto. Qualsiasi tipo di ipotesi andrebbe approfondita”.



Simonetta Cesaroni, il consulente Posa e il mistero dell’arma del delitto di via Poma

Le nuove analisi effettuate dal consulente Franco Posa sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, in tal senso, hanno già portato a scoprire che il tagliacarte rinvenuto nella scena del crimine non può essere l’arma del delitto. “La compatibilità con il tagliacarte, identificato come oggetto contundente, è oggettivamente non valida. Per comprenderlo abbiamo analizzato attentamente le 29 ferite inferte alla vittima con dei passaggi molto complessi. Abbiamo calcolato che le dimensioni dell’arma sono più grandi di oltre il doppio rispetto a quelle del taglierino. Inoltre, anche la forma è diversa”, ha sottolineato. L’arma sarebbe piuttosto bombata e tondeggiante, ma non è mai stata rinvenuta. È da capire se l’assassino l’abbia portata con sé e, dunque, se il delitto di via Poma fosse stato premeditato.  

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