SIMONETTA MATONE A “LE RAGAZZE”

La storia di Simonetta Matone sarà sotto i riflettori questa sera nell’ultimo appuntamento di questa stagione con “Le Ragazze” (in onda in prime time su Rai 3 a partire dalle ore 21.20), il programma condotto da Francesca Fialdini e che ci porta a conoscere quelle donne che, sin da giovani, hanno in qualche modo segnato –sia nella vita pubblica, sia nel loro piccolo e in privato- la storia italiana del Novecento. E nella puntata che ci accingiamo a vedere tra le icone che hanno segnato i vari decenni presi in esame c’è anche il magistrato e politica classe 1953, ventenne negli Anni Sessanta e spesso in prima linea nel cercare giustizia per i più piccoli, senza però mai tralasciare il suo ruolo di madre di tre figli.



Ma cosa sappiamo di Simonetta Matone e della sua già lunghissima carriera? Classe 1953 e da poco settantenne, prima della carriera politica che l’ha fatta conoscere al grande pubblico il magistrato originario di Roma si era disimpegnata, lontano dai riflettori anche come Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma e senza dimenticare che per ben 17 anni era stata PM presso il Tribunale dei Minori. Una vita dedicata alla giustizia, è il caso di dire, ma anche ai bambini, senza dimenticare che già verso la fine degli Anni Ottanta la Matone ha rivestito l’incarico di capo della Segreteria del Ministero della Giustizia, mentre nel corso del quarto Governo Berlusconi era stata anche Capo Gabinetto dell’allora Ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna.



SIMONETTA MATONE, MAGISTRATO IN PRIMA LINEA PER I PIU’ PICCOLI E…

Non solo: nel lontano 1992 Simonetta Matone aveva fondato anche l’ADMI, Associazione Donne Magistrato Italiane e nel suo lungo curriculum vanta pure l’aver istruito procedimenti come ad esempio il primo processo in Italia per riduzione in stato di schiavitù. “Quando fai il magistrato bisogna fare attenzione perché il delirio di onnipotenza è in agguato. Devi guardarti da fuori e dire: ma che stai a fa’? Non dobbiamo prenderci troppo sul serio” aveva raccontato nel corso della sua ospitata a “Le Ragazze”, ammettendo che in passato da studentessa universitaria “i voti alti te li davano un po’ perché li meritavi, un po’ perché eri una ragazza piacevole”. Intervistata nel corso degli ultimi anni sullo stato del sistema giudiziario in Italia e sulle possibili soluzioni per migliorarlo, la Matone è stata molto chiara: “Il problema centrale della giustizia penale è il carico mostruoso di processi arretrati (…) Solo la Corte di Appello di Roma ne ha 46mila. Anche con sforzi immani, sono processi destinati inevitabilmente alla prescrizione” aveva ricordato tempo fa.



Per quanto concerne la vita privata della Matone, come accennato sopra la diretta interessata è sempre riuscita a conciliare il ruolo di magistrato di primo piano e poi di politica con le esigenze famigliari e il dover crescere tre figli assieme al marito, Emilio Albertario, l’uomo che aveva sposato in seconde nozze. “Mi sono sposata due volte, ho due figlie dal primo matrimonio, un figlio dal secondo, più il figlio che mio marito già aveva e una nipotina di pochi mesi” aveva raccontato una volta la Matone parlando della loro famiglia allargata in cui tutti vivono “assieme appassionatamente” e non nascondendo i sacrifici fatti in passato per stare dietro ai tre figli. E il segreto della sua lunga storia d’amore col giornalista che dagli Anni Ottanta lavora in Rai? “Servono amore e pazienza, perdonando cose che a 20-30 anni non avresti mai perdonato (…) Ci sono donne che sono rimaste sole perché avevano accanto bastardi e sono state incapaci di perdonare. E ci sono donne intransigenti che non hanno saputo accettare tradimenti e doppie vite degli uomini”.