Simonetta Sciandivasci è tra gli ospiti della prima puntata de “L’Italia con voi”, il programma di Rai Italia, il canale per gli italiani nel mondo, che approda su Raiuno con la conduzione di Monica Marangoni e la partecipazione del Maestro Stefano Palatresi al pianoforte. La prima puntata è dedicata alla festa dell’indipendenza del 4 luglio per gli Stati Uniti d’ America e la scrittrice e giornalai Simonetta ha parlato di come la famiglia ha retto non solo al lockdown, ma anche alla pandemia da Coronavirus. “Io ho 35 anni e da quando sono nata sento che ci sarà la fine della famiglia” dice la giornalista che citando l’Istat precisa – “i dati pubblicati sono relativi al primo mese del lockdown, poi certo durante la prima settimana ci sono state delle problematiche, c’è chi parlava di impennata di divorzi, ma non è andata così. Anche in Cina è andata così, poi si è capito che i dati iniziali erano esagerati e pompati, ma le famiglie hanno retto bene”. Sul finale parla anche di come saranno le relazioni negli uffici precisando: “queste erano banditi già da prima, il corteggiamento amoroso tra i computer dell’ufficio era già stato bandito, proprio per questo aumenterà la fantasia, la perversione e il peccato”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Simonetta Sciandivasci: “Stavamo esiliando la morte, il Covid…”
Simonetta Sciandivasci oggi, sabato 4 luglio 2020, sarà ospite della prima puntata su Rai 1 di L’Italia con voi insieme a Giancarlo Magalli, Carlo Conti e Bill De Blasio. La giornalista sarà al centro del talk show condotto da Monica Marangoni e accenderà i riflettori sullo stato delle relazioni umane al tempo della pandemia. La 35enne di Tricarico – firma di quotidiani come La Verità, Il Foglio e Linkiesta – recentemente ha scritto un ritratto della nuova generazione dei “Coronnial”, ovvero quei millennial che hanno intrapreso relazioni sentimentali durante la quarantena per la pandemia da coronavirus. Lei, giornalista di costume, ha voluto concentrare la sua attenzione su questo spaccato di società, anche se ai microfoni di Fanpage ha tenuto a sottolineare che coronnial «come tutte le parole di nuovo conio, anche Coronnial ha un raggio semantico ampio, e così sull’Urban Dictionary si trova che indica anche i bambini che nasceranno tra alcuni mesi e che saranno quindi stati concepiti durante la quarantena, da genitori over trenta (millennial, appunto)».
SIMONETTA SCIANDIVASCI A L’ITALIA CON VOI
Protagonista dell’incontro “Social distancing. La generazione dei Coronnial” al festival nazionale della Filosofia del Contemporaneo, Simonetta Sciandivasci ai microfoni di Fanpage ha parlato dell’emergenza coronavirus e dei suoi effetti sui rapporti sociali, ma non solo. Per la giornalista «eravamo convinti di poter contenere e poi ridurre l’imprevisto, di poter esercitare un controllo pressoché assoluto sul presente e sul futuro, e per questo il fondamento delle nostre società stava diventando la sicurezza, portata all’ossessione poliziesca, quando è arrivato un virus a dirci, o meglio a ricordarci che la sicurezza è un tentativo, non una garanzia, e farne un regime non è soltanto sbagliato, è inutile». A suo avviso l’essere umano stava esiliando la morte, ma il coronavirus ha avuto l’effetto di farla ripiombare nelle vite di tutti. Secondo Simonetta Sciandivasci, inoltre, durante il periodo di quarantena forzata si è prodotto un paradosso rilevante, ovvero siamo stati più in contatto con gli altri rispetto a quando eravamo liberi di incontrarli. La motivazione è chiara: abbiamo registrato ciò perché non volevamo accettare di cambiare le nostre abitudini, così da poter credere di avere la meglio sugli eventi. «Abbiamo imbavagliato quello che ci è capitato e non abbiamo permesso che ci parlasse, che ci mettesse in questione. Abbiamo trasportato la vita di prima in quella di dopo, finendo col farle coincidere», ha concluso ai microfoni di Fanpage.