Simonetta Stefanelli è uno dei volti più importanti del cinema degli anni ’70. Proprio nel 1972, ad appena sedici anni, divenne famosa per il ruolo di Apollonia Vitelli, moglie di Michael Corleone, protagonista de Il Padrino. Un film storico che le regalò un successo inaspettato, anche se dopo il matrimonio con Michele Placido e la nascita della figlia Violante e dei suoi fratelli, l’attrice si ritirò dalle scene. Al Corriere, l’artista si è raccontata in quello che è stato il suo ruolo più iconico nel mondo del cinema: “Non sapevo chi fossero Coppola e Al Pacino, conoscevo solo Marlon Brando, ne ero pazza. Quando mi offrirono la parte e mi dissero che il padrino era lui, pensai a uno scherzo. Né lui era sul set in Sicilia. Non mi accorsi di niente, girai per una settimana, fu una cosa lampo: io vedo Al Pacino, lo sposo, vengo uccisa. Non avevo idea di che altro ci fosse nel film”.



La scelta da parte della regia fu casuale: “Avevo 16 anni, stavo su un set ad Assisi e si presentò un aiuto regista di Coppola. Mi scrutò come se mi facesse le radiografie, poi disse: tu domani parti per Taormina, ne ho già parlato ai tuoi agenti e a tua mamma. Mi sono trovata su un aereo con solo le pagine del libro di Mario Puzo sul mio personaggio e che non capivo bene, perché Apollonia era un po’ smaliziata sull’amore mentre io ne ero a digiuno, non avevo mai avuto una storia. Il giorno dopo, stavo già girando l’incontro in campagna con Al Pacino”.



Simonetta Stefanelli, il rapporto con Al Pacino

Simonetta Stefanelli ha recitato al fianco di Al Pacino ne “Il Padrino”. L’attore statunitense non fece una grande impressione alla giovane: “Non mi sembrò bello, non mi fece effetto. Me lo presentarono solo il secondo giorno. Si sedette davanti a me, io tenevo gli occhi bassi, stavo zitta, lui zitto. Gli dico: tu parli italiano? E lui: una mano lava l’altra e tutte e due le mani lavano la faccia. Finita lì. Coppola, invece, era gentile, era con la famiglia, con Sofia nel passeggino, mi diceva di seguire l’istinto e non mi diede mai una riga di copione”.



Una delle scene iconiche della pellicola è quella della prima notte di nozze. Simonetta ricorda con estrema lucidità quei momenti, piuttosto imbarazzanti per una 16enne senza esperienze del genere: “Lì non c’era neppure mia mamma: ero nervosa, l’avevo mandata via. Nessuno ci aveva detto come fare. A me scivolò la bretella della sottoveste, mi si scoprì il seno e Coppola impazzì e volle fare la scena così. Poi, andai a vedere il film con la mia famiglia, pagando il biglietto, e mi vergognai da morire”. L’attrice, dunque, non ricevette nessun tappeto rosso, anzi, pagò il biglietto: “Niente, non c’era neanche il mio nome sulla locandina, ci rimasi male. E non conobbi mai Brando”.