Sulla carta la coppia più trasgressiva dell’intero Festival di Sanremo 2020, nella realtà un po’ di meno. Se una volta i due erano davvero trasgressivi, rivoluzionari, musicalmente e per i testi, oggi sono piuttosto invecchiati, fisicamente e musicalmente. Hanno perso la carica innovativa, che aveva fatto di Bugo il cantautore più alternativo prima che esistessero i cantautori alternartivi, e di Morgan il David Bowie italiano. Entrambi invece sono spariti dalle scene, alle prese con problemi “altri” e adesso ci riprovano. Divertente la canzone che propongono insieme, promettendo di fare faville, staremo a vedere. Un brano autoironico, ma che suona sincero: il protagonista infatti potrebbe essere uno di loro, un ex cantante giovane che voleva cambiare il mondo e adesso che ha fallito ed è invecchiato deve fare il bravo, rientrare nei recinti. Volevo fare il cantante delle canzoni inglesi così nessuno capiva che dicevo. Vestirmi male e andare sempre in crisi e invece faccio sorrisi ad ogni scemo.
Sincero, Bugo e Morgan: testo e analisi. Ironia e amarezza
Sono versi amari quelli del testo della canzone di Bugo e Morgan, ma anche divertenti, poi arrivano le buone regole (ricordano tanto un vecchio brano di Bob Dylan, Subterranean Homesick Blues, in cui il re dei cantautori consigliava di smetterla di fare i rivoluzionari e fare i bravi). E’ sincero, si chiede, o fa solo quello che deve fare per essere riaccettato nella società? Abbassa la testa, lavora duro. Paga le tasse buono buono, mangia bio nei piatti in piombo. Vivi al paese col passaporto, ascolta la musica dei cantautori. Fatti un tatoo, esprimi opinioni e anche se affoghi rispondi sempre “Tutto alla grande”. Resta un po’ di amarezza: “Volevo fare il cantante delle canzoni inglesi essere alcolizzato spaccare i camerini e invece batte il cinque come uno scemo, sono sincero me l’hai chiesto tu”. Forse il testo migliore di questo Sanremo 2020. Se per Bugo, nome d’arte di Cristian Bugatti, si tratta della prima partecipazione al Festival di Sanremo, per Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, il palco dell’Ariston non rappresenta una novità. Come leader dei Bluvertigo, la band nata all’inizio degli Anni Novanta, partecipò a Sanremo Giovani nel 1994; una volta sciolto il gruppo e iniziata la sua carriera da solita, partecipò nuovamente al Festival, nel 2010 con il brano La Sera.