Oggi avrà inizio un percorso formativo organizzato dal Circolo Culturale Ettore Calvi, con il supporto della Segreteria scientifica della Fondazione per la Sussidiarietà e Adapt, dal titolo “Un sindacato di persone: libertà e responsabilità”. Il percorso è rivolto a giovani lavoratori, operatori sindacali, studenti universitari e a tutti coloro che intendono accostare il delicato ma affascinante mondo della rappresentanza, anche come prospettiva di un impegno professionale.
Sappiamo bene che rappresentare le persone nell’ambito del lavoro, di chi lo possiede, di chi lo cerca, di chi lo sta perdendo o cambiando, non è cosa che si impara nelle scuole. Si tratta di competenze che possono essere praticate solo frequentando persone che sono in grado di trasmettere dei contenuti, attraverso un metodo e una convivenza operativa e ideale.
Parliamo di ideale non a caso: chi si impegna ogni giorno nel difficile mestiere della rappresentanza sa infatti quanto, pur avendo a che fare con interessi materiali da tutelare, essi possano essere promossi solo avendo come fine un bene comune per tutti e di tutti. Occorre, quindi, essere guidati e sorretti da convinzioni preliminari, oltre che dalla conoscenza dettagliata delle materie che disciplinano i rapporti di lavoro. Possiamo definire competenze distintive questo particolare modo di agire, qualcosa che va oltre la cosiddetta professionalità.
Per stare a una tradizionale definizione, le competenze consistono nella somma delle conoscenze acquisite attraverso itinerari di studio, con le capacità, intese come esercizio concreto di quanto si conosce e applicate nelle situazioni specifiche. Questa formula generale suggella i requisiti anche di questo particolare mestiere che ha a che fare con il mondo della rappresentanza sindacale. Un tutt’uno che si impara studiando le norme e nel contempo praticandole, esercitandole in un rapporto che ha al centro il bisogno del lavoratore.
Il Circolo culturale Ettore Calvi, partendo da queste considerazioni, ha deciso di promuovere un percorso formativo e di impostazione culturale dell’esperienza sindacale, a partire dall’impegno di molti suoi aderenti nella Cisl. La formula scelta è quella dell’incontro con docenti provenienti da diversi mondi ed esperienze quali accademici, dirigenti sindacali, imprenditori e manager, persone che possano trasmettere contenuti e un modo di fare attento ai diversi fattori in gioco, proprio per la complessità economica, sociale, giuridica e politica connessa ai diversi mondi del lavoro che caratterizzano il nostro Paese.
La proposta consiste in cinque sessioni formative di una giornata ciascuno, articolata in una cena-dialogo con un testimone e la mattinata successiva con la sessione didattica in aula con docenti e sindacalisti.
Libertà e responsabilità vogliono quindi essere i due pilastri intorno a cui costruire un “ponte” tra le generazioni, utile a far crescere competenza nei partecipanti alle sessioni formative e a consolidare la consapevolezza di ciò che dà origine alla vocazione per la rappresentanza: la passione per la Persona e per i suoi bisogni.
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