Iniziativa a dir poco singolare quella di Maurizio Rasero, sindaco di Asti: come da lui stesso annunciato (e documentato), il primo cittadino del Comune piemontese si è camuffato per controllare l’utilizzo dei buoni spesa erogati alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Come già fatto poco più di un anno fa per anagrafi e mense scolastiche, Rasero si è reso irriconoscibile: prima si è tagliato la barba, poi un ritocco ai capelli e, infine, un cappellino con visiera per passare inosservato all’interno di supermarket e negozi dell’astigiano. Come già evidenziato, nel mirino del sindaco l’utilizzo dei buoni spesa, se venissero utilizzati per beni di prima necessità o meno, senza dimenticare il “comportamento” dei venditori.



SINDACO DI ASTI SI CAMUFFA PER VERIFICARE USO BUONI PASTO: IL VIDEO

Negli ultimi giorni la Giunta ha ricevuto segnalazioni di incongruenze da parte di cittadini e cassieri, per questo motivo Maurizio Rasero è sceso in campo in prima persona per effettuare una “indagine”. Il sindaco di Asti ha affermato di aver acquistato anche beni non di prima necessità – come il vino passito – e questo è il bilancio su sette strutture: tre si sono comportati bene, due non si sono comportati perfettamente (hanno consentito l’acquisto di alcolici con i buoni spesa), una era chiusa e l’altra non prendeva i buoni pasto. «Toccando con mano ho capito dove c’è bisogno di migliorare», le sue parole sui social network. Ecco il video pubblicato:



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