Il nuovo sindaco di Lione si schiera contro la Tav e si riaccende il dibattito anche in Italia. Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa, il verde Gregory Doucet ha definito la Torino-Lione un progetto sbagliato, più precisamente «un’opera da fermare». Il 46enne si schiera al fianco del Movimento 5 Stelle, dunque, che però ha perso la “battaglia” di Governo con la Lega, tanto da causare la caduta dell’esecutivo gialloverde. Ma Doucet è netto: «Fra le nostre città esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente, ed è su quella che dovremmo investire. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale. E ora vogliono farci credere che con la Tav rilanceremo l’attività. Ma è assurdo».
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«Se valorizzata, la linea già esistente è sufficiente per i treni che vi devono circolare. Ecco, investiamo prima lì e nel resto della Francia», ha spiegato il nuovo sindaco di Lione ai microfoni del quotidiano torinese, ribadendo nuovamente la sua contrarietà al progetto, che a suo avviso dovrebbe essere fermato nonostante i lavori sin qui effettuati: «Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. È la scelta peggiore. Bisogna fermare la Tav».
Come dicevamo, le dichiarazioni di Doucet hanno riacceso il dibattito anche in Italia. «Il Movimento piemontese è schierato in maniera chiara. È Roma che non ci sentono», il commento del grillino Damiano Carretto. Altrettanto netta la posizione del ministro Paola De Micheli, titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai microfoni di Agorà: «Il cantiere sta andando avanti, a breve consentiremo ai sindaci di accedere ai fondi di compensazione ambientale. Credo che l’investimento sul ferro rimanga il punto chiave del trasporto passeggeri-merci in Europa, anche in caso di progetti con costi alti e complessità realizzative come per la Torino-Lione».