In una breve intervista odierna al Messaggero, torna alla carica l’ormai ex sindaca di Imola Manuela Sangiorgi dopo gli attacchi ricevuti dal M5s per la sua scelta di dimettersi sfidando apertamente il Movimento 5Stelle per il suo tradimento delle origini: «mi dicono che mi sia dimessa per il fidanzamento con un leghista… i grillini sono come le SS», afferma durissima la Sangiorgi rompendo in pianto davanti al collega del Messaggero. In primavera si sposerà e alle prossime Regionali in Emilia Romagna con ogni probabilità voterà Lega dopo lo scotto pagato in questi mesi da sindaco della terza città più grande d’Italia in mano al M5s (dopo Roma e Torino): «Hanno detto, i miei consiglieri, che avrei valorizzato il casale di mia madre. Un giorno sì e l’ altro pure presentavano la sfiducia contro di me. Qui c’ è un pezzo di M5S che va a braccetto con il Pd». La Sangiorgi attacca anche la leadership di Di Maio e Grillo, ripetendo che il «M5S è morto quando morì Casaleggio»: non solo, per l’attuale Ministro degli Esteri «Quando era ministro dello Sviluppo economico gli chiesi una mano per Mercatone Uno, non mi ha mai risposto». Infine, stilettata anche a Beppe Grillo con l’ex sindaca di Imola che attacca «Una sera è stato in città e non mi ha nemmeno cercata […]. Io liberai Imola, quindici mesi fa. Ho combattuto da sola. Anzi, con il mio portavoce scriveremo un libro».



SALVINI, “IMOLA? LEZIONE MORALE PER CONTE E DI MAIO”

Anche Matteo Salvini dice la sua sui fatti di Imola, con il sindaco Sangiorgi che ha presentato le dimissioni, non risparmiando attacchi al M5s. Il segretario federale della Lega ha commentato su Facebook: «Il sindaco di Imola, una delle città più popolose governate dai 5 Stelle, si è dimesso, li ha mollati perché non vuole morire burattina del Pd. Onore al coraggio e alla coerenza. Una bella lezione morale per un Conte qualunque e un Di Maio qualunque». Diverso il parere di Carmen Cappello, civica di Centrosinistra che la sfidò al ballottaggio delle comunali 2018: a suo avviso ha pesato la «torbida vicenda del capannone», anche se «nessuno si aspettava dimissioni così celeri». La Cappello ha evidenziato in seguito: «Io sapevo bene che portare alla ribalta quell’intreccio tra interessi privati e azione amministrativa sarebbe stato fatale. Perché c’è tanto sotto…». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DIMISSIONI SINDACO M5S IMOLA, MORRONE: “DECISIONE CORAGGIOSA”

Bagarre a Imola dopo le dimissioni del sindaco M5s Manuela Sangiorgi. L’ormai ex prima cittadina ha sparato a zero su Movimento e Partito Democratico, annunciando il suo addio alla guida del Comune: ora si aprono le porte a un lungo periodo di commissariamento, con il ritorno alle urne previsto per giugno 2020. Arrivano le prime reazioni a livello politico, ecco le parole del segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone: «Una decisione coraggiosa. Non possiamo che dare atto al sindaco di Imola, Manuela Sangiorgi, di essere coerente e trasparente. Ha scelto la piazza e una platea di imolesi per rassegnare le proprie dimissioni e per spiegare che, di fronte a ricatti e veti incrociati, non si può amministrare», riporta Huffington Post. Dura la presa di posizione di Fabrizio Favilli, a capo della fronda dei sei dissidenti: «La sconfitta non è di tutti. Il MoVimento 5 Stelle a Imola ha vinto le elezioni ma 5 minuti dopo averle vinte è stato totalmente esautorato da ogni decisione. Il MoVimento è stato deriso, avvilito, umiliato da questa persona innumerevoli volte, compreso poche ore fa. Ha umiliato tutti, e qualcuno ancora che si definisce del MoVimento prova a difenderla? È ora di alzare la testa, di dire con orgoglio che questa persona nulla c’entrava con noi, e di ripartire dai nostri valori fondanti», le sue parole su Facebook. (Aggiornamento di Massimo Balsamo) (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IMOLA, SINDACO M5S SI DIMETTE: “DOVEVO FARE IL BURATTINO DEL PD”

Ieri sera lo aveva annunciato in Piazza Matteotti, stamani lo ha ufficializzato nel consiglio comunale: Imola non ha più un sindaco perché Manuela Sangiorgi, eletta con il M5s nel 2018 (con la sinistra sconfitta per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale), si è dimessa ufficialmente dopo il flop delle Elezioni Regionali in Umbria e dopo un lungo e burrascoso rapporto tra i vertici centrali e i dissidi all’interno del Consiglio Comunale. «Ho bisogno di appoggio per fare ciò che i cittadini si aspettano da me, perché mi hanno votata. O diventavo un burattino nelle mani del Pd… Non voglio esserlo», ha spiegato ieri in piazza aggiungendo che nulla avrebbe potuto farle cambiare idea dopo il grado di distanza fissata in queste ultime settimane. Vicende legate al suo passato – con la sfidante allo scorso ballottaggio 2018 Carmen Cappello (Centrosinistra) che tira in ballo questioni legate ad un capannone di proprietà della sindaca – ma anche politiche visto che la maggioranza 5Stelle pare non fosse disposta ad appoggiare in toto la Sangiorgi, perdendo così per l’ennesima volta in questi primi mesi alla guida di Imola i numeri in aula. E così la scelta, a sorpresa, che getta ancora più inquietudine nei radicamenti locali di un Movimento sempre più in crisi.

L’ORMAI EX SINDACO DI IMOLA: “IL M5S È MORTO”

5 assessori si sono dimessi in una vicenda che ricorda, alla lontana, le peripezie della giunta di un’altra sindaca a 5Stelle, Virginia Raggi: «Potevamo fare tutto, con una forza politica forte al Governo, con un gruppo consiliare forte che mi sosteneva e con una giunta che ha lavorato tanto, ma non ci sono più le condizioni, per colpa soprattutto – fatelo girare sui social – di pochi all’interno del Consiglio comunale che dovevano appoggiarmi», ha detto ancora la sindaca M5s dimissionaria. Stamane, dopo l’ufficializzano in Consiglio Comunale di Imola delle sue dimissioni, in un video su Facebook Manuela Sangiorgi ha attaccato senza censure il proprio stesso partito: «lI Movimento 5 Stelle non esiste più, è morto quando è morto Gianroberto Casaleggio, abbiamo visto appropriarsi di ruoli apicali persone senza arte né parte, perdere sei milioni di voti in un anno e fare finta di niente», spiega l’ex sindaca ormai anche in un’intervista a E’tv. Attacchi ala direzione centrale di Di Maio e Casaleggio ma anche al grillino Max Bugani: ancora la Sangiorgi, «Io mi aspettavo un appoggio dal M5s nazionale perché siamo il terzo comune più grande amministrato dal movimento, poi, quando sono andata a chiedere aiuto su questioni importanti, ho avuto risposte imbarazzanti. C’è stato un muro – attacca ancora la sindaca dimissionaria – e in buona parte ha contribuito Massimo Bugani, io per 15 mesi sono stato un sindaco commissariato, quando venivo in Comune era come entrare nella foresta dei pugnali volanti».