Forse non tutti sanno che al mondo esiste la cosiddetta sindrome dell’accento straniero. Si tratta di una condizione molto rara che costringe a parlare con la cadenza di un’altra lingua e su cui ha posto l’accento in queste ore il Corriere della Sera. Ad un certo punto una persona inizia a parlare con un accento diverso da quello della lingua madre, ed è un fenomeno che non c’entra nulla con il normale cambio di accento che una persona registra nel caso in cui dopo anni inizia a parlare la lingua in cui si trova, diversa dal luogo di nascita. Il disturbo ha quasi sempre delle basi neurologiche, ma a volte anche psichiche, e può presentarsi in diverse forme cliniche. Fra i casi più recenti, così come pubblicato su The Conversation, quello di un americano 50enne che dopo dopo un trattamento per un tumore alla prostata ha sviluppato un accento irlandese nonostante non avesse alcun legame con l’Irlanda: gli risultava impossibile, nonostante sforzi, parlare con l’accento della lingua madre.



Chi soffre della sindrome dell’accento straniero lo fa “alterandone involontariamente alcune caratteristiche – scrive ancora il quotidiano di via Solferino – ad esempio sposta gli accenti delle parole, modifica il tono generale della sua voce e anche il ritmo con il quale parla. Con la conseguenza che un ascoltatore ha l’impressione di percepire un accento straniero. Si tratta dunque più che altro di un’impressione dell’ascoltatore piuttosto che di una reale acquisizione di un accento straniero”. Un paio di casi sono anche stati registrati in Italia, come spiega il professor Vincenzo Di Stefano, ricercatore in Neurologia del Dipartimento di biomedicina, neuroscienze e diagnostica avanzata dell’Università di Palermo: «Era un insegnante abruzzese della scuola primaria che non aveva mai studiato il tedesco, e non si era mai recato in Germania. Ma nella maggior parte dei casi il soggetto acquisisce proprio un accento a cui non è mai stato esposto prima. Da notare anche che è più frequente l’acquisizione di accenti che non appartengono alle lingue più diffuse, ma a lingue come lo slavo o il tedesco che non sono di certo tra le più parlate al mondo».



SINDROME DELL’ACCENTO STRANIERO: SI PARLA UNA LINGUA CHE NON SI CONOSCE

E ancora: «Nonostante la sindrome dell’accento straniero sia stata descritta ormai da più di cento anni, sono ancora relativamente pochi i casi descritti in letteratura. Curiosamente non esiste una specifica area cerebrale responsabile di questo affascinante disturbo. Tuttavia, analizzando i casi descritti in letteratura si possono identificare alcune aree cerebrali più spesso interessate da processi patologici, fra cui giro precentrale , gangli della base, capsula interna e lobo parietale. In particolare, ictus ischemici che colpiscono queste sedi nell’emisfero dominante sembrano la più frequente causa della sindrome. Tali network sono infatti, importanti nella processazione e nella produzione del linguaggio parlato e una disfunzione di questi circuiti può determinare questa rara sindrome».

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