Nella cucina più ambita d’Italia con la sindrome di Asperger. È questa la sfida di Christian Passeri, 20enne di Bosconero affetto da questo disturbo dello spettro autistico. Si tratta di una condizione nella quale si hanno difficoltà nelle interazioni sociali e nel fare amicizia, ma è anche caratterizzata da problemi di controllo, comprensione e comunicazione delle emozioni, oltre che da goffaggine nei movimenti, schemi di comportamento ristretti, stereotipati, e da interessi insoliti per argomento e intensità.
Da quando è stato pubblicato il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), la sindrome di Asperger non è più considerata una categoria diagnostica a sé; quindi, non è una particolare e specifica forma di autismo, ma fa parte della “grande famiglia” dei disturbi dello spettro dell’autismo. Di fatto, l’espressione sindrome di Asperger resta nel linguaggio clinico e comune, ma è stata sostituita nel DSM-5 dalla definizione più articolata che segue, “disturbo dello spettro autistico di livello 1, senza compromissione intellettiva e del linguaggio associata”.
COME SI MANIFESTA LA SINDROME DI ASPERGER
La sindrome di Asperger prende il suo nome dal medico austriaco Hans Asperger, che per primo la identificò, studiò e descrisse da un gruppo di bambini con particolari comportamenti nell’interazione sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi. Come evidenziato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), si caratterizza per assenza nell’anamnesi di un ritardo del linguaggio e di sviluppo cognitivo. In particolare, si osserva ritardo nella maturità sociale e nel pensiero sociale, difficoltà nel fare amicizie e spesso vittime di bullismo, difficoltà nel controllo e nella comunicazione delle emozioni.
Ma l’Iss per la sindrome di Asperger individua come caratteristiche insolite capacità linguistiche ma in concomitanza con capacità di conversazione immature, prosodia insolita e tendenza ad essere pedanti, interessi insoliti per argomento o intensità, profilo insolito nelle difficoltà di apprendimento, goffaggine nel modo di camminare e nella coordinazione, sensibilità a suoni, sapori e consistenze specifiche o sensibilità tattili.