Da quattro anni, dicono i principali quotidiani inglesi come il Daily Mail, si prende cura affettuosamente del figlio nato con la sindrome di Down. Allo stesso tempo però ha fatto causa al Servizio sanitario nazionale per non aver diagnosticato prima della nascita che il figlio  aveva tale problematica, se così si può definire, e non averlo potuto abortire. Viene da chiedersi quanto affetto potrà davvero nutrire una madre che è pentita di non aver abortito il proprio figlio, e cosa penserà questo essere umano una volta cresciuto in caso lo venisse a sapere. Il caso della signora Edyta Mordel, 33 anni, di origine polacca, è simile a quanto accaduto anche in Italia: richiesta di risarcimento (200mila sterline in questo caso) per non aver potuto abortire. La donna ha sporto denuncia solo adesso perché, dice, al tempo in cui era incinta non era stata informata che non era stato effettuato il test pre natale, in grado di determinare se il feto ha qualche tipo di malattia. La volontà di aprire il caso, dice, è dovuta alle spese che la famiglia deve sostenere per il figlio malato (la sindrome di Down non è ovviamente una malattia, tanto è vero che molte di queste persone studiano regolarmente e spesso lavorano anche).



BAMBINI CON  LA SINDROME DI DOWN: “NASCITE SBAGLIATE”

Il Servizio sanitario ribatte che alla donna era stata proposta la possibilità di effettuarlo ma che lei avrebbe rifiutato. Sempre secondo il Servizio sanitario, la donna avrebbe rifiutato lo screening proprio perché sapeva di avere il 50% delle possibilità di mettere al mondo un figlio Down: ha scommesso insomma, sperando non ci fossero problemi ma non è stato così. Importa poco chi abbia ragione, il caso vero è quello delle cosiddette “nascite sbagliate”, figli che vengono al mondo ma che le madri avrebbero voluto abortire, come la stessa Edyta Mordel ha detto. Il figlio è stato infatti diagnosticato con la sindrome di Down dopo la nascita. Dal 2012 al 2017 dati forniti dal Servizio sanitario inglese dicono che il Servizio è stato costretto a versare circa 70 milioni di sterline in casi analoghi a questo citato, tutti bambini venuti al mondo ma che le madri avrebbero preferito abortire. Si è arrivati a versare anche cifre di oltre due milioni di sterline in casi singoli.

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