Le genialità a volte si nasconde nella diversità. Ne è un esempio Billie Eilish, che però ha avuto a che fare con la stupidità umana. In Rete si trovano ancora video dei suoi tic presi dalle sue apparizioni pubbliche e raccolti nelle “Tourette compilation”. La popstar dell’anno ha la sindrome di Tourette, una particolarità del neurosviluppo che non può essere definita una malattia. Quindi non va curata, è semplicemente così. Greta Thunberg ha dovuto giustificare il suo rigore con la sindrome di Asperger, così Billie Eilish ha dovuto fare “coming out” su Instagram. Questo disturbo neurologico esordisce nell’infanzia per scomparire nell’adolescenza. Quasi tutti identificano questa patologia con un tratto specifico che, anche per via di alcuni film, è diventato fonte di ilarità: parolacce e bestemmie incontrollate. E quindi ci si è erroneamente convinti che la sindrome di Tourette coincida con momenti in cui si dicono improperi a caso, invece questa sindrome è molto più complessa.



BILLIE EILISH E LA SINDROME DI TOURETTE: SINTOMI E CURE

Il fenomeno delle parolacce è marginale come sintomo. Invece movimenti involontari, e produzione di suoni in forma svariata, sono i principali sintomi. Sulle cause della sindrome di Tourette non si sa ancora molto. C’è una componente genetica che predispone alla sindrome di Tourette, che viene considerata più neurologica che psichiatrica. Oltre a questo non sappiamo ancora con precisione cosa la scateni. Si sa invece che ne sono affetti circa 350mila italiani, compresi nel gruppo più esteso di coloro che soffrono di tic, che sono invece 900mila. Al momento non esiste una cura specifica per la sindrome di Tourette, ma terapie che possono aiutare a tenere sotto controllo i sintomi principali. Se ad esempio a un bambino è diagnosticata la sindrome di Tourette, la cura può consistere in un tipo di terapia psicologica, nota come terapia cognitivo comportamentale. Se invece i tic diventano più frequenti o gravi, può rappresentare un valido aiuto la cura farmacologica, basata sull’uso di farmaci cosiddetti agonisti alfa2-adrenergici, di medicinali miorilassanti o di antagonisti della dopamina.

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