La storia di Sveva, 13enne con la sindrome di Wolff-Parkinson-White sarà al centro della sesta puntata di “Dottori in corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù”, in onda nella seconda serata di oggi, domenica 22 dicembre su Rai3. Sarà Federica Sciarelli a ripercorrere le fasi che hanno portato Sveva, un’adolescente con una grave aritmia cardiaca, verso la sua guarigione. Come ogni sua coetanea, Sveva ha tante passioni e progetti. A soli 13 anni, però, dalla Sicilia è costretta al ricovero presso il Bambino Gesù di Roma a causa delle sue condizioni molto gravi. I medici le diagnosticano la cosiddetta sindrome di Wolff-Parkinson-White. Si tratta di un disturbo cardiaco congenito che si caratterizza essenzialmente per una anomala attività degli impulsi elettrici del cuore e che purtroppo ha compromesso gran parte delle sue funzioni. La sindrome che ha colpito la ragazzina siciliana è così delicata al punto da spingere i medici a pensare sempre più concretamente alla possibilità di un trapianto. Mentre la 13enne è ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva, gli esperti si riuniscono per decidere sul suo destino escludendo per il momento il trapianto e optando piuttosto per un intervento di ablazione. Si tratta di un’operazione comunque molto delicata e pericolosa in quanto il rischio è quello di compromettere ulteriormente la sua già complessa situazione. Alla fine però l’intervento riesce perfettamente e questo significa per Sveva la fine della asincronia cardiaca che scompensava il suo giovane cuore. Grazie all’intervento dei medici del Bambino Gesù, quindi, la ragazzina è salva e può tornare a casa, nella sua terra, e vivere con serenità i suoi 13 anni.



Sindrome di Wolff-Parkinson-White, cos’è: sintomi e cure

La Sindrome di Wolff-Parkinson-White fa parte della categoria delle tachiaritmie più gravi che possono comportare rischi anche maligni. Causata dalla presenza di vie anomale di conduzione cardiaca in grado di scatenare tachicardie veloci fino all’arresto cardiaco, può riguardare anche pazienti in età pediatrica, come dimostrato dalla storia della giovane Sveva. La diagnosi di Sindrome di Wolff-Parkinson-White è clinica ed elettrocardiografica. Dal punto di vista clinico si manifesta spesso con palpitazioni secondarie alle aritmie da rientro, mentre dal punto di vista elettrocardiografico si segnalano l’accorciamento dell’intervallo pq e la presenza di onda delta. Ma come viene trattata questa sindrome? In caso di episodi acuti di aritmie da rientro nella Sindrome di WPW si fa riferimento a farmaci che agiscono bloccando la conduzione attraverso il nodo atrioventricolare. In caso di fibrillazione atriale condotta rapidamente attraverso la via accessoria, gli stessi farmaci sono invece da evitare. L’intervento di ablazione – lo stesso adoperato per Sveva – permette di prevenire episodi di aritmia da rientro attraverso la via accessoria. Tale intervento ha una efficacia a lungo termine molto elevata e generalmente superiore al 95%. In seguito, in assenza di altri tipi di aritmia o cardiopatia non è necessaria alcuna terapia farmacologica.

Leggi anche

Andrea Bocelli 30 - The Celebration, 1a puntata/ Diretta e ospiti: il tenore saluta con ‘Nessun dorma’Chi è Amos Bocelli, figlio di Andrea Bocelli: compagna, carriera/ “Siamo una famiglia unita, in casa…”