La sindrome del Long Covid sui bambini potrebbe avere delle conseguenze psichiche. L’allarme arriva da Andrea Campana, responsabile del Centro Covid di Palidoro del Bambino Gesù, che si è espresso nel corso di una intervista a HuffingtonPost. Le problematiche che il virus lascia sull’organismo dopo la guarigione sono state appurate sugli adulti, ma sono presenti che anche sui più piccoli, seppure non siano state ancora studiate nel dettaglio e non si sappia quale gravità e durata abbiano.
“Per Long Covid nei bambini ci riferiamo a una serie di sintomatologie che compaiono dalle 2 alle 4 settimane dopo l’infezione”, ha sottolineato l’esperto. Le manifestazioni possono essere generali o organo-specifiche. “Per quanto riguarda le prime, riscontriamo uno stato di malessere, uno scadimento di quelle che sono le normali capacità di concentrazione, difficoltà ad addormentarsi, a stare svegli”. I più piccoli possono manifestare tali disagi ad esempio a scuola. “Per quanto riguarda le seconde si tratta di disturbi intestinali, nausea, la presenza di manifestazioni cutanee, vertigini, palpitazioni, la febbre”. Problematiche dunque piuttosto eterogenee che non è semplice identificare.
Sindrome Long Covid su bambini: rischio conseguenze psichiche. L’appello a vaccinarli
La sindrome Long Covid può esporre dunque i bambini a rischio conseguenze psichiche e non solo. La buona notizia, sottolinea il dottor Andrea Campana, è che “i piccoli hanno una capacità di rigenerazione che gli adulti non hanno”, per cui è plausibile ritenere che non siano danni permanenti. Ancora, tuttavia, è presto per dirlo. L’aspetto fondamentale, dunque, è essere capaci di cogliere al più presto i segnali e, soprattutto, vaccinarli.
Da qui l’appello del responsabile del Centro Covid di Palidoro del Bambino Gesù a somministrare le dosi ai più piccoli. “Anche se non posso mettere la mano sul fuoco sul fatto che ci saranno conseguenze cognitive a distanza, so per certo che dei 720 bambini ricoverati, 42 sono finiti in rianimazione e hanno avuto delle situazioni di insufficienza organica importante, anche se fortunatamente ce l’hanno fatta. Al centro di Roma qualcuno non ce l’ha fatta. Sicuramente non è una malattia grave come per l’adulto, ma può essere comunque grave. Eviterei di aspettare, sperando che le prossime varianti siano clementi con bambini”, ha concluso.