Sinead O’Connor, celebre cantante irlandese, è morta oggi, 26 luglio, all’età di 56 anni. La notizia è stata data come un’indiscrezione di diverse fonti inglesi, che tuttavia non hanno reso noto le cause del decesso. L’ipotesi è che potrebbero essere in qualche modo legate alla depressione contro cui combatteva da anni e che l’aveva portata solamente lo scorso anno all’ultimo ricovero. Da tempo, infatti, la cantante che si era ritirata dalla scena musicale nel 1992 dopo aver strappato in pubblico la foto di Papa Giovanni Paolo II, parlava della sua complicata vita, fatta di una lotta dopo l’altra, contro dei mostri che ad un certo punto, per Sinead O’Connor, probabilmente sono diventati troppo difficili da fronteggiare.



Chi è Sinead O’Connor: dal successo alla depressione

Sinead O’Connor, insomma, da parecchi anni aveva deciso di ritirarsi dalla carriera musicale in seguito all’importante scandalo del 1992 che avrebbe portato la scena pubblica a “cancellarla” dalla memoria collettiva. Nata nel 1966 a Dublino, ha pubblicato complessivamente 10 album musicali registrati in studio, consegnando alla storia la canzone “Nothing compares 2 u“, nominata singolo numero 1 al mondo nel 1990 dal prestigioso Billboard Musica Awards.



La complicata vita della cantante Sinead O’Connor partì fin da subito in salita, quando in giovanissima età fu vittima di una madre che definì “una bestia“, e che la portò a trovare nella musica una valvola di sfogo. Dopo il successo, comunque internazionale, tutto tornò in discesa nel 1992 dopo lo strappo della foto del Papa che le fece voltare le spalle dalla comunità musicale. Così, nel 2015, ormai quasi dimenticata, ha annunciato su Facebook si essersi presa “un’overdose. Le ultime due notti mi hanno distrutto. Non c’è altro modo per ottenere rispetto. Non sono a casa, sono in un hotel”, sottolineando che “finalmente vi siete sbarazzati di me”.



Poi, nel 2017 Sinead O’Connor, tramite un altro video su Facebook, aveva raccontato la sua lotta contro la depressione, spiegando che “sono come droghe. Sono da sola e non c’è niente nella mia vita eccetto il mio psichiatra, la persona più dolce al mondo, che mi tiene in vita”. Nel 2018, invece, sembrava essersi leggermente ripresa, raccontando di essersi convertiti all’Islam come unica possibilità di redenzione. Poi, lo scorso anno, l’ultimo grande trauma per Sinead O’Connor, che vide il suo quarto figlio, Shane, morire suicida dopo essere scappato da un centro psichiatrico in cui era stato ricoverato proprio per le sue tendenze suicidarie.