SINEAD O’CONNOR E QUELLO STRAPPO DELLA FOTO DEL PAPA CHE NE CAMBIÒ LA CARRIERA

Nel ricordare la memoria di Sinead O’Connor – la controversa cantante irlandese morta oggi all’età di 56 anni – inevitabile l’eco che ancora oggi suscita quel gesto clamoroso dello strappo di una foto di Papa Giovanni Paolo II avvenuto nel lontano 1992. Era il 3 ottobre e Shuhada Sadaqat – come si faceva chiamare dopo la conversione all’Islam la geniale cantautrice irlandese – era ospite al programma di punta della tv americana, il Saturday Night Live. O’Connor nel pieno del successo dopo “Nothing Compares to You” si presenta in tv mondiale pronta a lanciare il suo nuovo album: durante l’esibizione della cover di una canzone di protesta “War” (di Bob Marley), avviene l’impensabile.



Prima di tutto, il brano – che è un inno pacifista – viene cambiato di parole dalla stessa Sinead con il pubblico che si zittisce quasi a non capire cosa stava succedendo: dalla guerra si mette a parlare degli abusi dei bambini in Irlanda ed è lì che la sua carriera cambia per sempre. Alla fine dell’esibizione mostra una foto di Giovanni Paolo II e la strappa in diretta: definisce Papa Wojtyla «il vero male» invitando poi a «Combattete il vero nemico», a favore di telecamera. Lo scandalo monta immediato e dagli Usa fino all’Europa, il nome di Sinead O’Connor viene letteralmente travolto dalla gogna mediatica per un gravissimo attacco gratuito all’uomo che di lì a pochi anni divenne San Giovanni Paolo II. Sinead O’Connor si esibisce poi qualche giorno dopo al concerto per i trent’anni di carriera di Bob Dylan al Madison Square Garden di New York, ma viene subissata dai fischi tanto da dover lasciare il palco appena dopo la sua versione di “War”, questa volta con parole del testo originario,



IL PAPA PERDONÒ SINEAD O’CONNOR MA GLI USA (E LEI STESSA) NON SUPERARONO DEL TUTTO QUEL GESTO

Poche settimane dopo la compianta Sinead O’Connor scrisse una lettera frettolosa in cui raccontò della sua esperienza traumatica con la Chiesa irlandese, ma non riuscì a far diminuire lo scandalo con progetti e programmi futuri che iniziarono a “snobbare” la cantante con una delle voci più particolari e interessanti del panorama musicale. Chiederà solo più avanti le scuse alla Chiesa e al Papa, il quale – a sorpresa rispetto alla condanna netta del pubblico Usa – non solo acconsentì ma diede sincero perdono alla cantante nel frattempo sempre più sballottata da diverse polemiche, non più legate solo alla foto strappata.



«Avevo trovato un articolo sulle famiglie che avevano cercato di sporgere denuncia contro la chiesa per abusi sessuali e venivano messe a tacere. Fondamentalmente tutto ciò in cui ero stata educata a credere era una bugia. Il lavoro di un artista a volte è generare discorsi difficili che devono essere affrontati. A questo serve l’arte… Hanno cercato di seppellirmi. Non si rendevano conto che io ero un seme»: così ha spiegato nel documentario “Nothing Compares” la stessa Sinead nel settembre 2022. La depressione nessuno può sapere se fosse nata proprio in quel contesto di polemiche mondiali dopo il suo gesto, o se forse era già presente prima: sta di fatto che il tormento interiore è durato fino agli ultimi tempi della sua difficile esistenza, specie dopo il dramma del figlio 17enne Shane impiccatosi nel gennaio 2022. «Non c’è motivo di vivere senza di lui. Tutto quello che tocco lo rovino», ebbe a dire Sinead O’Connor che tentò il suicidio ben tre volte negli ultimi anni. Il Papa e la Chiesa perdonarono quel gesto violento e choc, forse perché seppero vedere oltre la mera “polemica” e pure conoscendo quanto purtroppo certi personaggi interni alle diocesi irlandesi commisero sul dramma pedofilia. Il popolo e la musica invece non perdonarono mai del tutto quella controversa e particolare artista: e forse la stessa Sinead O’Connor, una vera “misericordia” di sé non l’ebbe mai raggiunta.