A (quasi) due anni dalla scomparsa del compianto Sinisa Mihajlovic morto tragicamente a solo 53 anni d’età l 16 dicembre del 2022, i figli Miro e Dusan hanno voluto dedicargli un breve ricordo sulle pagine del Messaggero, ricordando gli importanti insegnamenti che gli ha lasciato il padre per percorrere – grosso modo – la strada che lui stesso ha percorso; il tutto partendo – ed è il 24enne Miro a parlare – dalla necessaria precisazione che Sinisa Mihajlovic “era tanta roba, era imponente e buonissimo” non solo tra le mura domestiche poco prima di precisare che “andarsene a 53 anni per una malattia che pensavi di aver sconfitto è stato un colpo al cuore per tutti“.



Dal conto suo – comunque – Miro ci tiene a ringraziare “la città di Bologna e la società” per tutto quello che hanno fatto per Sinisa Mihajlovic poco prima di precisare che il suo obiettivo ora è quello di “fare l’allenatore” riprendendo proprio da “dove aveva finito papà” nel tentativo di renderlo “orgoglioso di me” raccogliendo la sua importantissima eredità “cercando di rendere felici i mie ragazzi, di farli divertire [e] di aiutarli” affinché riescano a separare la vita privata da quella calcistica e creando un rapporto unico “nello spogliatoio” a totale beneficio dei risultati in campo.



I figli di Sinisa Mihajlovic: “Ci ha insegnato ad essere coraggiosi, leali e rispettosi”

Dal conto suo – invece – il 21enne Dusan confessa di aver “preso un’altra strada” rispetto a papà Sinisa Mihajlovic, spiegando di aver preferito al campo “la scrivania” di assistente di “Lucci, che per lui era un fratello e per me uno zio“; ma mettendo anche in chiaro che “non voglio che qualcuno pensi che siccome mi chiamo Mihajlovic devo arrivare per forza” promettendo che sfonderà solamente perché “lo merito” senza nepotismi o favoritismi, confessando che anche lui – come il fratello maggiore – si avvicina “ai giovani pensando al rapporto” e solo in un secondo momento “alle qualità tecniche”.



Complessivamente comunque entrambi i figli di Sinisa Mihajlovic ci tengono a precisare che papà era “un uomo di grande coraggio, lealtà e rispetto“, tutti valori che “ci ha trasmesso e che ci accompagneranno tutta la vita” seguendo i suoi importantissimi insegnamenti ai quali hanno potuto assistere in primissima persona seguendolo nei suoi ritiri calcistici con il Bologna.