Mentre continua a combattere la sua personale battaglia contro la leucemia, Sinisa Mihajlovic affronta anche il delicato tema che sta piegando l’Italia e il mondo: il Coronavirus. Anche l’allenatore del Bologna ha invitato gli italiani a rimanere in casa e avere pazienza: “I medici stanno facendo un lavoro enorme, abbiamo il dovere di aiutarli evitando che il contagio aumenti. – ha dichiarato ai microfoni della Gazzetta dello Sport – Agli italiani dico: seguiamo le istruzioni che ci danno. Dopo il picco arriverà la discesa e sarà bellissimo. La normalità della vita quotidiana, un abbraccio, lo stare insieme, il piacere di andare a vedere una partita di calcio. – così conclude con un monito – Soffriamo ora e quando tutto sarà finito, quella normalità sarà bellissima”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Sinisa Mihajlovic e l’intervista a Verissimo
Sinisa Mihajlovic ospite a “Verissimo – Le Storie” di Silvia Toffanin, la repliche con il meglio di trasmessa sabato 28 marzo nel pomeriggio di Canale 5. Tra i protagonisti c’è anche l’allenatore del Bologna che poche settimane fa aveva deciso di rilasciare un’intervista esclusiva proprio a Silvia Toffanin per raccontare la sua lotta contro la leucemia. La scorsa estate Sinisa ha scoperto di essersi ammalato di leucemia; una notizia che ha comunicato durante una conferenza stampa annunciando di essere pronto a combatterla. A distanza di diversi mesi l’ex campione ha deciso di raccontare per la prima volta come sta. “Per adesso la sto vincendo, anche se devo fare attenzione. Sta andando tutto bene, non sto più prendendo il cortisone e questo è importante” – ha esordito Sinisa a Verissimo precisando – “sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici. Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli sarebbe già un bel traguardo. Sono molto contento, non ci sono state complicazioni gravi e va benissimo così”
Sinisa Mihajlovic: “non penso di essere un eroe”
Un lungo calvario quello vissuto da Sinisa Mihajlovic e dalla sua famiglia. Un momento terribile che l’allenatore del Bologna ha deciso di raccontare e condividere con il pubblico di Verissimo. “Ho fatto tredici chemioterapie in cinque giorni, ma già dopo il terzo avevano annientato tutto” – ha detto Sinisa che poco dopo è entrato nei dettagli – “il primo ciclo è stato il più pesante, mi sono venuti anche degli attacchi di panico che non avevo mai avuto perché ero chiuso in una stanza con l’aria filtrata”. Nonostante le mille difficoltà e i sopraggiunti attacchi di panico, Sinisa ha cercato di farsi forza per sè, ma anche per la sua famiglia: “cercavo di essere sempre positivo e sorridente, facevo finta di niente per non farli preoccupare”. Il campione ci ha poi tenuto a mandare un messaggio di positività e speranza a tutti quelli che stanno lottando contro la leucemia: “non penso di essere un eroe, sono un uomo normale con pregi e difetti. Ho solo affrontato questa cosa per come sono io, ma ognuno la deve affrontare come vuole e può. Nessuno deve vergognarsi di essere malato o di piangere. L’importante è non avere rimpianti e non perdere mai la voglia di vivere e di combattere”.
Sinisa Mihajlovic, il padre e la famiglia
Una lunga chiacchierata quella di Sinisa Mihajlovic con Silvia Toffanin. L’allenatore del Bologna ha raccontato anche il rapporto col padre e un grande rimpianto: quello di non esserci stato quando è voltato via. “Purtroppo non ho visto mio padre nei suoi ultimi otto mesi di vita e neanche quando è morto nel 2010” – ha detto commosso l’ex campione di calcio – “quello è l’unico rimpianto che ho, ma spero che mi abbia capito”. Non solo, Sinisa ha anche parlato di quanto i genitori siano importanti e per questo motivo ha invitato tutti i telespettatori a goderseli al massimo: “quando non ci sono più ti mancano anche le cose che ti davano fastidio”. Fondamentale in questa sua lotta contro la leucemia è stata la presenza della famiglia con cui ha trascorso il Natale più bello della sua vita: “c’era anche mia mamma, mi ha preparato dei piatti serbi che sono molto saporiti e non li ho sentiti amari come quasi tutto il resto dei cibi. Grazie a lei ho recuperato un po’ di chili”.