Il collegamento con Viktorija Mihajlovic, figlia di Sinisa Mihajlovic, è stato particolarmente emozionante e ci ha permesso di rivivere anche il grande amore tra l’allenatore del Bologna e la moglie Arianna Rapaccioni, attraverso una serie di filmati ed i racconti di quest’ultima. Nonostante la malattia è emersa una coppia molto forte ed affiatata pronta più che mai a sostenersi nonostante i mesi difficili vissuti dall’intera famiglia. “Sono stati mesi difficili. Io e Sinisa ci siamo uniti ancora di più, non perdiamo mai il controllo e ci aiutiamo reciprocamente”, ha spiegato la moglie rivolgendosi a Mara Venier, sua amica e con la quale ebbe inizio la carriera televisiva poi troncata proprio dopo il legame con l’ex calciatore. Arianna ha quindi proseguito: “L’importante è avere la forza per reagire a queste situazioni. Lui adesso è a Bologna, è molto forte”. Con l’esplosione della pandemia da Coronavirus, la donna ha spiegato di aver avuto anche in quel caso il grande sostegno di Sinisa il quale ha dimostrato di avere “una forza incredibile in tutto quello che fa”, ed anche nella malattia, ha chiosato, “ha avuto una grinta pazzesca”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



La moglie Arianna: “lui è molto dolce”

Viktorija Mihajlovic a Domenica In ha presentato il libro dedicato al padre Sinisa Mihajlovic che da circa un anno sta combattendo la sua battaglia contro la leucemia. A sorpresa in collegamento è arrivata anche la moglie Arianna Rapaccioni che confida alla sua amica Mara Venier: “lui è molto dolce a differenza di quello che può sembrare, è dolcissimo”. Non solo, Arianna racconta del suo amore per Sinisa: “ero agli inizi poi è arrivato Sinisa mi ha fatto fare cinque figli e mi ha stroncato la carriera, ma sono contenta così”. Poco dopo la donna racconta quando ha incontrato l’amore della sua vita: “nel 1996 avevo deciso di sposarmi con lui l’anno dopo. Ho smesso di lavorare per dedicarmi alla famiglia perchè lui giocava nella Sampdoria, ho fatto una scelta e ho scelto lui e questa bellissima famiglia”. Un amore nato quasi subito quello tra Arianna e Sinisa: “ci siamo innamorati subito, ci siamo guardati. Lui è molto romantico, mi faceva le sorprese dopo la trasmissione, mi ha conquistato con la dolcezza. Ha chiesto la mano al mio papà a cena”. Un amore che è stato importantissimo anche in questa battaglia contro la malattia come precisa Arianna: ” sempre vicina a Sinisa, ci siamo uniti ancora di più come famiglia, siamo stati tutti insieme. Sono stati del momenti difficili, ma li abbiamo affrontati bene con tanta forza”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Viktorija Mihajlovic: “La malattia ha cambiato papà Sinisa”

Sinisa Mihajlovic è il padre di Viktorija, la secondogenita ospite di Mara Venier a Domenica In. Un’occasione speciale per la figlia dell’ex calciatore oggi allenatore di calcio, visto che la ragazza presenterà il libro “Sinisa, mio padre” dedicato alla malattia del padre. Da diverso tempo, infatti, Sinisa sta lottando contro la leucemia, una malattia che in parte l’ha cambiato come ha rivelato la stessa figlia. “Mio padre è cambiato. La malattia cambia tutti. Ora non ha più paura di mostrarsi debole” – ha detto la figlia che ha voluto raccontare questo momento terribile della sua vita e del padre in un libro vissuto quasi una terapia. “Per me è stato terapeutico, l’ho scritto quando papà era ancora in ospedale. Scrivere mi ha permesso di sfogarmi. E’ stato un periodo non facile, ma mi ha aiutato a crescere, non sono più quella di sei mesi fa” ha detto la ex naufraga de L’Isola dei Famosi. Oggi Sinisa sta meglio e sta recuperando la sua forma fisica; alcuni giorni fa si è perfino allenato da solo a Casteldebole, il centro sportivo del Bologna. “Come sto? Bene bene, grazie… Torno qui anche domani: sono stato a casa dal 4 marzo e adesso che ci sto a fare in hotel?” ha detto l’allenatore dalle pagine della Gazzetta dello Sport. La leucemia, annunciata a luglio 2019, è sconfitta e l’ex calciatore serbo si è lasciato andare ad una serie di pensieri sulla sua carriera rivelando: “Per me Boskov è stato quasi come un padre. Quando penso a Vujadin non so se piangere o ridere da quanto era simpatico e spassoso. Pensi: gli unici due campionati vinti dal Vojvodina sono stati quelli con lui allenatore prima e io giocatore poi, nel ‘66 e nell’89”.