L’UE nella giornata di oggi, mercoledì 10 maggio, ha approvato una risoluzione che mira ad incrementare le risorse economiche del bilancio. L’obiettivo, spiega il sito Euractiv, è quello di rifinanziare il debito da 800 miliardi di euro contratto per il NextGenerationEU, ovvero il piano di ripresa post pandemica. Nella risoluzione, per ora, sono state solamente individuate una serie di possibili nuove entrare che la Corte dovrà poi valutare e decidere di adottare.



Tra le tante proposte, però, starebbe particolarmente facendo discutere quella avanzata dal gruppo S&D (Verdi e Sinistra, che include anche gli europarlamentari del PD), di imporre a livello di UE una vera e propria supertassa sulle persone fisiche ritenute “ricche”, con anche lo spettro di “euro-patrimoniale”.



La supertassa sui ricchi proposta dalla sinistra UE

Insomma, l’idea alla base della risoluzione votata oggi in UE è anche buona, e per certi versi necessaria visto che evita l’alternativa di ricorrere ai fondi dei singoli stati membri, tuttavia lo spettro della supertassa stagliato dalla sinistra riaprirebbe vecchie questioni filo socialiste. Nella proposta avanzata dalla sinistra si legge come le risorse potrebbero essere trovate da “imposte provenienti dal settore societario nonché dagli individui e dalle famiglie più ricchi per motivi di sufficienza, uguaglianza sociale ed economica, equivalenza fisica”.



La supertassa proposta dalla sinistra in UE, in altre parole, andrebbe a colpire il patrimonio dei ricchi, proponendo anche una progressività che “contribuirebbe a far uscire l’Unione dalle molteplici crisi recenti, potrebbe essere utilizzata per contrastare l’inflazione e l’aumento dei prezzi e ridurrebbe le disparità sociali ed economiche corrosive”. Non solo, perché più avanti nella proposta si punta anche ad una tassa sui “profitti straordinari“, generati da “qualunque impresa che ottenga utili in eccesso dalle crisi”. Infine, ed è la parte più buia e lacunosa della proposta della sinistra UE, si pensa anche ad una supertassa sui “redditi eccessivi“, che tuttavia non definisce in alcun modo cosa possa considerarsi eccessivo, in base a quali misure o standard.