Quanto sta accadendo in Europa – con una nuova formazione politica del tutto simile a quella che ha regolato l’ultima legislatura, accompagnata da un’avanzata sempre più netta della destra più o meno ovunque – preoccupa non poco il filosofo Massimo Cacciari: in un’intervista per la Stampa ha cercato di ricostruire quello che sta succedendo in UE, puntando (verrebbe da dire ferocemente) il dito contro la sinistra che sembra perdere sempre più potere pur mantenendo le sue posizioni. “Con un’avanzata del genere delle destre più estreme – spiega e ragiona Massimo Cacciari – cantare vittoria è un po’ irresponsabile” soprattutto perché secondo lui “i socialdemocratici, se vogliono stare in questo gioco, dovranno accettare quello che deciderà il centro“.
Fermandoci qui non ci sarebbe nulla di così tanto negativo, non fosse che il centrista PPE “comprende Forza Italia” che – oltre a rischiare di creare “una certa contraddizione tra quel che avviene in Europa e quel che avviene nel nostro paese”, a discapito di Giorgia Meloni – dimostra perfettamente “la tendenza di fondo [dell’avanzata] della destra molto decisa“. Tornando alle accuse contro la debolissima sinistra Massimo Cacciari si dice allibito del fatto che i suoi rappresentanti non vedano “che il problema non riguarda solo le destre che rimangono all’opposizione (..) ma l’avanzamento della destra nel suo complesso” che – inevitabilmente – causa “una spinta che sta portando a destra tutta la politica europea“, al punto che si dice già certo che “la prossima governance sarà di centrodestra“.
Massimo Cacciari: “L’Europa ha perso la sua anima e non è in grado di far valere i suoi interessi”
La lieve crescita dei socialdemocratici secondo Massimo Cacciari “non basta” a riportare l’asse europeo a sinistra perché – e qui si ripete – “la tendenza generale è inequivocabile e va contrastata con molta più forza” per evitare che la politica europea si sposti completamente a favore di partiti estremisti come l’Adf o i lepenisti. Già ora, d’altro canto, è evidente la “regressione rispetto alle idee e alle politiche di una centrista come Angela Merkel“; dimostrata per esempio – spiega ancora Massimo Cacciari – dall’apertura di Von der Leyen a “soluzioni innovative” sui migranti, come quelle proposte da Giorgia Meloni per i centri di accoglienza in Albania.
Insomma, la tendenza è chiara e il ruolo della sinistra assolutamente marginale; ma il problema secondo il filosofo è che già da tempo l’Europa ha “perso la sua anima. Bisogna vedere se c’è ancora spazio per la politica” perché allo stato attuale la nostra Unione “non è in grado di [rappresentare i suoi interessi]” sul panorama internazionale. “L’egoismo ha preso il sopravvento [e] in mancanza di politiche serie di convergenza – continua Massimo Cacciari – ognuno va per conto suo, e nell’Europa dell’Est le destre la fanno da padrone. Tutto questo fa parte del disastro europeo, della totale mancanza di una politica estera e internazionale efficace, che fa tutt’uno con la debolezza del commercio, della formazione, della ricerca“.
Cacciari su Meloni: “In UE appare incartata, doveva puntare su Draghi”
Soffermandosi – alla fine del suo lungo ragionamento – sul panorama politico italiano Massimo Cacciari ritiene che nell’attuale panorama europeo “Meloni [appare] un po’ incartata“, tanto da aver accantonato il nome di Draghi – con il quale “farebbe un figurone” – non sapendo “come rompere con la destra destra” senza incappare in “una contraddizione fortissima all’interno del suo stesso partito, del suo stesso governo e con gli alleati in Europa”. E Massimo Cacciari non tralascia neppure la polemica sorta dall’inchiesta di FanPage sulla Gioventù meloniana che – pur non aprendo a suo avviso scenari drammatici come credono in molti a sinistra, soprattutto rispetto a quello che fanno “i loro fratelli tedeschi o francesi” – le fa perdere “credibilità in Italia e all’estero“.
Un pensiero – infine – va anche ad Elly Schlein, il cui unico merito sarebbe quello di aver capito che “muoversi sulla linea di Renzi o Calenda portava alla fine; al suicidio programmato, la morte assistita della sinistra”. La leader Dem, però, secondo Massimo Cacciari “si è messa ad insistere su slogan” e fatica a trovare qualcosa di diverso, soprattutto – anche se alcuni segnali in tal senso secondo il filosofo ci sarebbero – dal punto di vista di “un progetto politico” solido e in grado di contrastare l’avanzata della destra. In Europa – comunque – “col partito che si ritrova, ha fatto quel che poteva”.