Svolta in Irlanda del Nord: lo Sinn Fein, ex braccio politico dell’Ira, ha vinto le elezioni per il Parlamento locale. Il partito vicino alla formazione paramilitare cattolica, per la prima volta potrebbe avere il diritto di nominare il primo ministro. A capo del Parlamento ci dovrebbe essere quindi Michelle O’Neill, la leader 45enne del partito. Fino a questo momento, il Premier nordirlandese era sempre stato scelto dagli unionisti protestanti. Il Sinn Fein diventerà la prima formazione nazionalista ad avere la maggioranza nell’Assemblea nordirlandese in ben 101 anni di storia.



I risultati delle elezioni dicono che l’ex braccio politico dell’Ira ha conquistato 27 seggi. Il Partito Democratico Unionista (Dup), arrivato secondo, ne ha 24. Michelle O’Neill ha parlato di “momento storico per la nostra politica e per il nostro popolo” dopo i risultati emersi dalle votazioni. Se gli unionisti dovessero rifiutare di lasciare il ruolo a Michelle O’Neill e non dovessero accontentarsi di avere il vice, la gestione dell’amministrazione nordirlandese tornerebbe nella mani del governo centrale Tory di Londra di Boris Johnson.



Sinn Fein per la riunificazione

Lo Sinn Fein continua a spingere per l’unificazione con la Repubblica d’Irlanda. Per quanto riguarda il piano economico-sociale, il partito si attesta su posizioni di sinistra piuttosto radicali. “Ora pensiamo solo a risolvere i problemi dei cittadini, dal costo della vita alle case popolari” rivela O’Neill. L’obiettivo unificazione comunque resta realistico: “È lo sbocco naturale per l’Irlanda del Nord. Il futuro sarà migliore con noi di Sinn Féin: più soldi per i nordirlandesi, più diritti, più lavoro, più opportunità. Noi siamo il cambiamento. E arriverà anche il cambiamento costituzionale per Belfast. È tempo di un’Irlanda migliore, per tutti. Coloro che hanno provato a negarcelo sinora, come nella tragedia del Bloody Sunday 50 anni fa, hanno perso”.



Dopo la vittoria, O’Neill e McDonald promettono: “Ma intanto, lunedì, quando ci insedieremo, inizieremo la nuova era e aiuteremo i cittadini ad affrontare la crisi economica”. Il Dup, comunque, dovrebbe opporsi: ha infatti promesso che boicotterà il partito, come rivela la Repubblica.