AL VIA OGGI I CIRCOLI MINORI DEL SINODO DEI VESCOVI 2023: COSA SUCCEDE

Mentre negli ultimi due giorni Papa Francesco è stato impegnato nella presentazione e nel confronto con scienziati e attivisti in Vaticano per la pubblicazione dell’esortazione apostolica Laudate Deum, il Sinodo dei Vescovi 2023 prosegue nella sua fase iniziale dedicata alle prime riunioni in vista del dibattito “centrale” delle prossime settimane.



Oggi 6 ottobre, fino almeno a lunedì 9, sono previsti i primi Circoli Minori che danno seguito al discorso di Papa Francesco alla prima Congregazione generale due giorni fa: «priorità all’ascolto, “digiuno” della parola, soprattutto quella pubblica, reciproca conoscenza, discernimento, rispetto della confidenzialità». Gli incontri dei Circoli Minori vedranno come oggetto il primo modulo di argomenti tratto da documento Instrumentum laboris che servirà a tutti i 365 membri e 464 partecipanti (tra cui anche 70 non vescovi) per prendere pieno contatto con «la sinodalità come visione d’insieme, o meglio, come dice il titolo del modulo, con la Chiesa sinodale come esperienza integrale», ha spiegato il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale al Sinodo dei Vescovi. Il vertice della Chiesa Cattolica vedrà infatti fino al 29 ottobre l’alternanza tra le Congregazioni generali e i Circoli Minori, all’interno dei 35 rispettivi “tavoli” organizzata in Aula Paolo VI.



PAPA FRANCESCO E IL “SILENZIO” DELLA CHIESA AL SINODO

Per precisa scelta di Papa Francesco, emergono alcune novità in merito al regolamento su questa specifica fase iniziale del Sinodo dei Vescovi (in questa penultima sessione prima della relazione finale prevista nel 2024): «Per garantire la libertà di espressione di ognuno e di tutti riguardo al proprio pensiero e per garantire la serenità del discernimento comune, che è il compito principale affidato all’Assemblea – si legge ancora nell’Instrumentum Laboris– ognuno dei partecipanti è tenuto alla riservatezza e alla confidenzialità sia per quanto riguarda i propri interventi, sia per quanto riguarda gli interventi degli altri partecipanti. Tale dovere resta in vigore anche una volta terminata l’Assemblea sinodale».



A tutti i partecipanti del Sinodo dei Vescovi è vietato registrare, filmare e divulgare gli interventi nelle Congregazioni Generali e nei Circoli Minori; lo aveva spiegato nel suo discorso anche Papa Francesco, dando priorità ad una Chiesa in “ascolto” che contrasti il “chiacchiericcio”, denominato «nemico dello Spirito Santo». Nel primo briefing del presidente della Commissione per l’Informazione del Sinodo – il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini – è stata approfondita questa specifica richiesta del Papa per una Chiesa in “silenzio” durante il Sinodo: «la Chiesa cattolica universale, in queste quattro settimane di assemblea in Vaticano, va in “pausa”. La sospensione del tempo, un silenzio a suo modo assordante perché totalmente altro rispetto alla routine della parola assuefatta allo stereotipo del botta e risposta». Secondo il prefetto, la modalità di una Chiesa in “silenzio” per queste 4 settimane è tanto anomala quanto spiazzante per l’intero mondo: «Il modo in cui una istituzione così grande come la Chiesa si concede un momento di silenzio nella fede, nella comunione, nella preghiera è una notizia. Questo può aiutare il mondo anche in altri fronti: la guerra, la crisi climatica… A fermarsi, ad ascoltarsi l’un l’altro. È una sfida che merita di essere raccontata».