LE ULTIME NOTIZIE SUL SINODO DEI VESCOVI: I LAVORI DELL’ULTIMA SETTIMANA
Si apre domani in Vaticano l’ultima settimana di lavori per il Sinodo dei Vescovi 2023 sulla Sinodalità, con presenza sempre più costante anche di Papa Francesco nei vari lavori dei Circoli Minori e delle Congregazioni. In attesa della pubblicazione del documento “Lettera al Popolo di Dio” in cui i relatori del Sinodo immetteranno i vari temi discussi e il particolare momento storico della Chiesa, nelle ultime ore si è discusso ai tavoli del Vaticano di pace in Medio Oriente, evangelizzazione, clericalismo, scandalo abusi e unità dei vescovi con il Santo Padre.
Ieri sono stati consegnati alla Segreteria generale i resoconti dei 35 Circoli minori — al termine della dodicesima sessione — riguardanti la sezione B3 dell’Instrumentum laboris mentre nelle ultime ore si è svolto un ciclo di testimonianze con i partecipanti al Sinodo nel quale si sono ascoltate testimonianze «da luoghi di guerra o di sofferenza come Medio oriente, Ucraina, Amazzonia e non solo», spiega Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, nel briefing con i giornalisti. Negli interventi in Aula, ha poi sottolineato il prefetto, è stata affrontata in particolare «la questione del discernimento dei rapporti decisionali nel rapporto tra autorità e corresponsabilità». La sinodalità non elimina «ma contestualizza l’autorità», ricordando che «c’è bisogno di autorità» e «non si deve aver paura di cercare il confronto o di essere in disaccordo». Avanti con il dialogo, hanno ripetuto vescovi e lo stesso Papa Francesco, affidandosi «allo Spirito Santo che trasforma i luoghi di combattimento in luoghi di passaggio».
SINODO, PAPA FRANCESCO ALL’ANGELUS RICHIAMA ALLA PACE IN MEDIO ORIENTE
Nell’ultima settimana che si apre domani al Sinodo dei Vescovi 2023 è attesa anche la giornata mondiale di preghiera per la pace in Medio Oriente, annunciata da Papa Francesco per il prossimo 27 ottobre: oggi all’Angelus in Piazza San Pietro il Pontefice è tornato a sottolineare la centralità della pace e dello stop alle armi davanti agli scempi cui il mondo assiste da mesi mesi ormai. «Ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari», dichiara Papa Francesco dal balcone in Vaticano.
La preghiera e il pensiero vanno alla gravissima emergenza umanitaria a Gaza, specie dopo che «anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi» (nel primo caso, un razzo di Hamas e nel secondo un bombardamento di Israele, ndr). Papa Francesco nei giorni del Sinodo continua così a rinnovare il suo appello «affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi». Per tutti questi motivi, il Papa invita oltre alla giornata di preghiera il prossimo 27 ottobre anche questa sera alle ore 18 in Basilica di San Pietro «in cui vivremo un’ora di preghiera per implorare la pace nel mondo». La guerra, tutte le guerre dal Medio Oriente all’Ucraina, è sempre una sconfitta per Papa Bergoglio: «La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!».