PAPA FRANCESCO HA APERTO I LAVORI DEL SINODO 2023: IL DISCORSO AI VESCOVI
Dopo la Santa Messa ieri Papa Francesco ha ufficialmente aperto i lavori del Sinodo dei Vescovi 2023 dedicato alla Sinodalità, la penultima sessione del lungo cammino di confronto con le Diocesi di tutto il mondo che si completerà nel 2024: nel giorno di San Francesco e mentre contemporaneamente veniva pubblicata l’esortazione apostolica “Laudate Deum” dedicato al tema dell’emergenza climatica, Papa Bergoglio ha partecipato in prima persona alla Congregazione generale del Sinodo sulla Sinodalità, con tutti i partecipanti riuniti in Aula Paolo VI.
«Il Sinodo non è un parlamento, è un’altra cosa; che il Sinodo non è una riunione di amici per risolvere alcune cose del momento o dare le opinioni, è un’altra cosa. Non dimentichiamo, fratelli e sorelle, che il protagonista del Sinodo non siamo noi: è lo Spirito Santo», ha chiarito subito Papa Francesco nel discorso si apertura del Sinodo dei Vescovi. 464 partecipanti, tra cui anche diverse donne, lavoreranno fino al 29 ottobre per promuovere un documento di sintesi finale che sarà poi sottoposto all’approvazione del Santo Padre. Priorità all’ascolto, al dialogo e al confronto sui temi cruciali per il futuro della Chiesa Cattolica, chiariti nel documento “Instrumentum Laboris”: «La Chiesa, un’unica armonia di voci, in molte voci, operata dallo Spirito Santo: così dobbiamo concepire la Chiesa. Ogni comunità cristiana, ogni persona ha la propria peculiarità, ma queste particolarità vanno inserite nella sinfonia della Chiesa e quella sinfonia giusta la fa lo Spirito: noi non possiamo farla. Noi non siamo un parlamento, noi non siamo le Nazioni Unite, no, è un’altra cosa».
PROGRAMMA SINODO DEI VESCOVI 2023 FINO AL 29 OTTOBRE
Per non “rattristare” lo Spirito Santo e rendere di fatto inutile questo Sinodo dei Vescovi, Papa Francesco torna nuovamente su uno dei suoi “cavalli di battaglia”, ovvero la lotta al “chiacchiericcio” come malattia comune ormai anche nella Chiesa: «Il chiacchiericcio è l’anti-Spirito Santo, va contro […] E se noi non lasciamo che Lui ci guarisca da questa malattia, difficilmente un cammino sinodale sarà buono. Almeno qui dentro: se tu non sei d’accordo con quello che dice quel vescovo o quello che dice la suora o quel laico là, diglielo in faccia. Per questo è un Sinodo. Per dire la verità, non il chiacchiericcio sotto il tavolo».
Tra “Dubia”, polemiche e contrasti anche sul fronte ambientalista per via di una esortazione apostolica molto “spinta” sulle tesi del cambiamento climatico, Papa Francesco sembra dare un “consiglio” a vescovi e anche giornalisti presenti: «dobbiamo dare proprio una comunicazione che si il riflesso di questa vita nello Spirito Santo. Ci vuole un’ascesi – scusatemi che parli così ai giornalisti – ma, un certo digiuno della parola pubblica per custodire questo. E quello che si pubblica, che sia in questo ambiente. Qualcuno dirà – lo stanno dicendo – che i vescovi hanno paura e per questo non vogliono che i giornalisti dicano. No: il lavoro dei giornalisti è molto importante. Ma dobbiamo aiutarli a che dicano questo, questo andare nello Spirito». Sarà un programma piuttosto lungo e riempito di tanti momenti-discussioni attese ad affrontare ogni aspetto dei lavori precedentemente costruiti nelle fasi preparatorie del Sinodo:
– Segmento 1, dal 4 al 7 ottobre: “Per una Chiesa sinodale”, un’esperienza integrale
– Segmento 2-3-4, dal 9 al 21 ottobre: “Comunione, Missione, Partecipazione”, tre questioni prioritarie per la Chiesa sinodale
– Dal 23 al 28 ottobre, “I prossimi passi”: conclusioni e proposte
– 29 ottobre, Santa Messa conclusiva del Sinodo con Papa Francesco