LE ULTIME NOTIZIE SUL SINODO DEI VESCOVI: LA PREGHIERA PER LA PACE E L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO
Si aprirà domani la seconda fase del Sinodo dei Vescovi 2023, giunto alla terza settimana di lavori e destinato a durare fino al 29 ottobre prossimo: ancora negli ultimi circoli e in vista della nona Congregazione di domani si è rinnovata la preghiera della Chiesa per la pace in particolare per i fatti allarmanti che stanno avvenendo in Terra Santa. I 340 membri presenti oggi al Sinodo sulla Sinodalità ha rivolto una preghiera corale e intensa seguendo le intenzioni di Papa Francesco: «una condivisione del dolore che è avventa in pieno stile sinodale, con semplicità, come avviene in tutte le famiglie del mondo», riporta il briefing quotidiano sul Sinodo tenuto da Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione e Presidente della Commissione per l’Informazione.
«Continuo a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e Palestina, penso ai tanti – bimbi e anziani – e rinnovo l’appello per la liberazione degli ostaggi: chiedo che tutti i civili non siano vittime del conflitto, rispettare il diritto umanitario a Gaza dove è urgente garantire corridoi per la popolazione»: così Papa Francesco oggi nell’Angelus da Piazza San Pietro, durante la pausa dai lavori del Sinodo. «Gia sono morti moltissimi, per favore non si versi altro sangue innocente in qualsiasi altro luogo del mondo: basta, le guerre sono sempre una sconfitta. La preghiera rafforza l’amore contro la forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra!», ha concluso il Santo Padre invitando tutti i fedeli per martedì 17 ottobre ad unirsi alla preghiera e il digiuno per la pace per stare vicino alla Terra Santa, invocato dal Patriarca di Gerusalemme e neo-cardinale Pierbattista Pizzaballa.
PROSEGUONO I LAVORI DEL SINODO: PADRE LEPORI “COSI SI MANTIENE LA COMUNIONE DELLA CHIESA”
Nel frattempo i lavori del Sinodo dei Vescovi 2023 proseguono, in particolare i diversi tavoli in Vaticano discutono sul modulo B2 del documento “Instrumentum Laboris” dedicato missione e al senso dei Battesimo. Resta in generale ancora la piena riservatezza sui contenuti effettivi delle discussioni, come richiesto dall’intero Sinodo fino almeno alla sintesi finale prevista dopo la fine del vertice con tutti i vescovi del mondo. «Non c’è niente di segreto – ha detto ancora Ruffini – ma la volontà della Segreteria generale del Sinodo è di mantenere una riservatezza sulle singole relazioni di ogni circolo minore».
Per l’abate generale dell’Ordine dei Cistercensi, padre Mauro Giuseppe Lepori, i lavori al Sinodo (al quale partecipa come relatore) seguono la direzione verso «qualcosa di bello per la Chiesa intera». Rispetto al Sinodo del 2018, a cui aveva partecipato anche in quella occasione, Lepori osserva che «c’è un metodo nuovo: prima eravamo fusi e quasi sperduti in una massa, non c’era il sentimento cammino insieme comunitario. I Circoli Minori piccoli attorno a un tavolo sono un aiuto enorme a partecipare al Sinodo dentro un dialogo stretto, ad essere continuamente attivi nell’ascolto e nella parola che si dice come responsabilità delegata verso l’insieme che ciascuno deve vivere nel piccolo gruppo in cui si trova». Dialogando con l’AgenSIR l’abate sottolinea come il valore dell’ascolto sia primario in questo contesto e in generale per la vita della Chiesa: «L’importante è ascoltarci senza che la parola mia o dell’altro ci separi, ma con una parola sempre tesa ad un’unità molto più profonda, in cui so che anche quello che l’altro dice è vero perché parte dalla sua esperienza. E questo fa bene a me, mi rende più responsabile di quello in cui credo e di dirlo con fiducia. Si è creato come una comunione di fondo, un’empatia di fondo fra tutti che ci stupisce e ci riempie di speranza. Stiamo andando verso qualcosa che è bello per la Chiesa intera. E’ bello dargli tempo, spazio, dando la possibilità di convertire il nostro cuore a quello che Dio vuole e non a quello che abbiamo nei nostri progetti».