LE ULTIME NOTIZIE SUL SINODO 2023: LA PREGHIERA DEDICATA AI MIGRANTI, L’APPUNTAMENTO CON PAPA FRANCEXO

Al termine di un’altra giornata di lavori al Sinodo dei Vescovi 2023 Papa Francesco ha dato appuntamento per le ore 19.15 circa alla scultura in Piazza San Pietro per un momento di preghiera per migranti e rifugiati: di questo hanno infatti parlato oggi nei circoli minori e nei tavoli in Aula Paolo VI i partecipanti al Sinodo sulla sinodalità riuniti da inizio ottobre. «L’appuntamento di questa sera avrà un carattere universale per comprendere le tragedie delle diverse di guerre, comprese quelle più sconosciute», spiegano i relatori del Sinodo nel briefing quotidiano dalla Sala Stampa vaticana. Il tutto, aggiunge Paolo Ruffini – prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l’Informazione – nello stile del «camminare insieme sinodale dall’Aula Paolo Vi verso il simbolico monumento in piazza San Pietro».



Partecipazione, compiti di responsabilità e autorità. Quali processi, strutture e istituzioni in una Chiesa sinodale missionaria?”: questo il titolo del tema generale affrontato in questi giorni dai circoli minori in Vaticano, seguendo la sezione B3 del documento Instrumentum laboris. Il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, nel suo intervento al Sinodo dei Vescovi, ha fatto riferimento alla scelta del Papa di pregare assieme ai migranti: «un cammino con alcune delle persone più vulnerabili della Terra, soprattutto quante sono in fuga, o sono obbligate ad allontanarsi dalla propria patria», ovvero «coloro che noi chiamiamo migranti e rifugiati». L’armonia e la buona volontà con il profondo scambio vissuti nell’ambito sinodale, rileva ancora il cardinale, mettono drammaticamente in evidenza «l’ansia, la mancanza di sicurezza, la vulnerabilità e l’emarginazione di migranti e rifugiati e il terribile silenzio della società che li respinge». Nelle testimonianze di “frontiera” al Sinodo ha parlato anche Padre Khalil Alwan — già superiore generale dei missionari libanesi maroniti, segretario generale del Consiglio dei patriarchi cattolici d’Oriente, professore all’Università libanese a Beirut, partecipa come testimone sinodale per le Chiese orientali e coordinatore generale il Medio Oriente: «Dal 2011, quando sono giunti qui, vivono in condizioni disumane, ammassati in gran numero in campi al limite della capienza perché la comunità internazionale impone al Libano di trattenerli sul proprio territorio impedendo loro di dirigersi in Europa». Parlando dell’esperienza di questi giorni al Sinodo, il superiore maronita ha aggiunto al briefing come «sia un vero e proprio cammino con il Signore, con la Chiesa, con tutte le realtà qui rappresentate. Parteciparvi è una grande grazia che ci dà motivi di speranza per un futuro felice della Chiesa».



SINODO DEI VESCOVI 2023: L’ARCIVESCOVO DI MILANO DELPINI SUL PERCORSO VERSO IL TESTO FINALE

Al Sinodo dei Vescovi 2023 sono stati costituiti tre gruppi di lavoro di esperti teologi e canonisti che condivideranno con le Congregazioni generali, in tre rapporti, le loro riflessioni sui punti dell’Instrumentum laboris: si tratta del B 3.3 («Quali strutture possono essere sviluppate per consolidare una Chiesa sinodale missionaria?»), B 3.4 («Come configurare le istanze di sinodalità e collegialità che coinvolgono raggruppamenti di Chiese locali?») e B 3.5 («Come potenziare l’istituzione del Sinodo perché sia espressione della collegialità episcopale all’interno di una Chiesa tutta sinodale?»). Nel briefing con la stampa, il prefetto Ruffini ha spiegato che i lavori del Sinodo si apprestano alla fase finale dell’Instrumentum Laboris: «la relazione finale di sintesi sarà un testo transitorio per accompagnare le relazioni successive».



Non disdegnando qualche frecciata ai giornalisti/vaticanisti a livello generale, il prefetto ha infatti sottolineato come i grandi media «soprattutto quelli più lontani dalla Chiesa, sono interessati a eventuali cambiamenti su un numero molto limitato di temi». L’aula del Sinodo «non è un mondo che si isola, vi entrano gli strazi, le lacrime, gli interrogativi per tante guerre» e in particolare per la situazione della «Terra Santa, così come dell’Ucraina, della Siria, del Libano, di tanti Paesi tribolati»: così racconta nel suo secondo video “Diario dal Sinodo” pubblicato sul portale della Chiesa di Milano, l’arcivescovo milanese mons. Mario Delpini. Osservando e ascoltando testimonianze di comunità alle periferie del mondo, l’arcivescovo di Milano ha sottolineato come in quelle situazioni di povertà, «di persecuzione, di numeri insignificanti si capisce che solo la potenza di Dio può far sentire che c’è una Chiesa viva, giovane, che vuole annunciare una buona notizia a tutta l’umanità».