IL SINODO DEI VESCOVI ALLE BATTUTE FINALI: PRONTI GLI ULTIMI DUE DOCUMENTI, ECCO QUANDO SARANNO PUBBLICATI

Riprende oggi dopo un giorno di pausa il Sinodo dei Vescovi 2023 dedicato alla Sinodalità, entrando nel “rush finale” verso la chiusura prevista il 29 ottobre 2023: si tratta in realtà di uno stop temporaneo in quanto il Sinodo chiuderà la sua ultima sessione definitiva esattamente tra un anno con la conclusione di un lavoro durato 4 anni e coinvolgente tutti gli ambiti e i settori della Chiesa Cattolica. Nelle prossime ore verranno affrontati i capitoli finali dell’Instrumentum Laboris, il documento di preparazione al Sinodo dei Vescovi, con anche previste le pubblicazioni dei due documenti finali legati a questa specifica fase sinodale.



In primis, oggi 25 ottobre il Vaticano renderà pubblica la “Lettera al Popolo di Dio”, preparata in Aula durante i Circoli Minori e approvata nella bozza finale durante le ultime sessioni sin Aula Paolo VI. Temi, dibattiti e resoconto “semplificato”, fruibile per tutti: così sarà il testo inserito nella Lettera al Popolo di Dio dove si cercherà di tracciare un sunto del percorso sulla sinodalità e il discernimento fatto fin qui sui principali temi “caldi” della cristianità e della vita della Chiesa. Testo invece più formale e strutturale sarà il “Documento di sintesi” che sabato sera verrà reso pubblico alla vigilia della Santa Messa di chiusura del Sinodo con Papa Francesco: rispondendo a una domanda nell’ultimo briefing in Sala Stampa, il prefetto Paolo Ruffini (prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione) ha spiegato che in serata sabato sarà disponibile il testo sul quale poi – dopo l’approvazione del Papa – si formerà l’ultima sessione sinodale nel 2024.



PAPA FRANCESCO ALL’UDIENZA GENERALE: “VANGELO NON SIA ASTRATTO”. ALTRO APPELLO PER LA PACE

Decisioni, anche importanti a livello dottrinale, soluzioni e cambiamenti nelle strutture stesse della Chiesa non saranno contenuti in questo Documento di sintesi, anche perché la fase promossa in questo mese di ottobre 2023 al Sinodo dei Vescovi è stata quella dell’ascolto, del dialogo e del discernimento, il tutto atto a produrre nei prossimi mesi le eventuali modifiche nell’assetto del Vaticano. «Ascolto, silenzio, discussione», erano e sono rimaste le parole d’ordine di Papa Francesco per questo Sinodo volto ormai alle sue fasi finali.



In risposta alle critiche che mettono in dubbio l’integrità del Sinodo dei vescovi perché include dei laici come delegati, il vescovo di Vienna, cardinale Schönborn, negli scorsi giorni ha evidenziato come a suo giudizio «non si tratta di un problema», in quanto resta un Sinodo episcopale «pur con una vera partecipazione di non vescovi. Esso costituisce un organo che serve a esercitare una responsabilità collegiale. Non è cambiata la sua natura; è stato solo ampliato e l’esperienza è decisamente positiva».

Nell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro, prima di recarsi ai lavori del Sinodo, Papa Francesco ha sottolineato nella sua catechesi il valore di un Vangelo da predicare senza l’astrattezza e la poca aderenza con la realtà di oggi: «per annunciare il Vangelo e per pregare ci voleva uno strumento proprio, adatto, specifico. Inventa così l’alfabeto glagolitico. Traduce la Bibbia e i testi liturgici. La gente sente che quella fede cristiana non è più “straniera”, si è inculturata, ma diventa la loro fede, parlata nella lingua materna». Il Vangelo “inculturato” si avvicina alla realtà odierna e ai tanti problemi che affliggono il cuore di tanti cristiani, a cominciare dalle martoriate Terra Santa e Ucraina in guerra: «Incoraggio il rilascio degli ostaggi e l’ingresso degli aiuti umanitari A Gaza. Continuo a pregare per chi soffre, a sperare in percorsi di pace in Medio Oriente, nella martoriata Ucraina e nelle altre regioni ferite dalla guerra», è il nuovo appello finale di Papa Francesco in vista della giornata mondiale di preghiera, digiuno e riconciliazione per la pace in Medio Oriente (convocata per venerdì 27 ottobre 2023, ndr).