LE ULTIME NOTIZIE SUL SINODO DEI VESCOVI 2023: RIPRENDONO I LAVORI CON LA PREGHIERA PER LA TERRA SANTA
Questa mattina alla ripresa dei lavori del Sinodo dei Vescovi 2023 è tornato ai tavoli dei vari Circoli Minori in Aula Paolo VI anche Papa Francesco: riparte così la terza settimana di dialoghi e analisi presso il Sinodo sulla sinodalità, con la prosecuzione dei vari moduli previsti dal documento “Instrumentum Laboris”. Come ormai prassi di questa ultima settimana, l’assemblea guidata da Papa Francesco e dal cardinale Hollerich ha comunicato i lavori in Vaticano con la preghiera per la pace nella guerra in Medio Oriente, così come per tutti gli altri conflitti in corso a livello mondiale.
Come ha detto ieri al termine dell’Angelus lo stesso Santo Padre, «Per favore, non si versi altro sangue innocente, né in Terra Santa, né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo! Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre! La preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra. Invito tutti i credenti ad unirsi alla Chiesa in Terra Santa e a dedicare martedì prossimo, il 17 ottobre, alla preghiera e al digiuno». Sempre ieri il Vicario del Papa per la Diocesi di Roma – cardinale Angelo De Donatis – ha recitato il rosario davanti all’immagine della Beata Vergine Maria Salus Popoli Romani, esposta sul sagrato della Basilica di Santa Maria Maggiore. «Abbiamo deciso di pregare – sostiene il cardinale a “Vatican News” – proprio pensando alla drammatica situazione che stiamo vivendo. E lo faremo con un rosario meditato per chiedere a Dio, con insistenza, l’inaudito». Una preghiera per la pace che dal Sinodo si apre a tutto il mondo, con la giornata per la pace indetta domani dal cardinale Pizzaballa in Terra Santa e accolta dall’intera Chiesa di Cristo: «il Vangelo ci sprona: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto», ha sottolineato il cardinale De Donatis.
LA MISSIONE, LA “RISERVATEZZA” E L’UNITÀ: CONTINUA IL SINODO DELLA CHIESA IN VATICANO
«La fase sapienziale del Sinodo che caratterizza quest’anno, punta a mettere a fuoco un sogno di Chiesa e a individuare i passi da compiere per realizzarlo»: lo ha detto l’arcivescovo Ivan Maffeis intervenendo all’assemblea diocesana della Chiesa di Perugia-Città della Pieve. A margine del Sinodo dei Vescovi resta sempre una “coltre” di riservatezza e segretezza determinate dalla volontà della Santa Sede di non far prevalere la polemica e le “richieste mediatiche” ai tavoli sui quali viene poi costruito il documento finale disponibile al termine del Sinodo.
Lo ha spiegato ancora negli scorsi briefing Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e presidente della Commissione per l’informazione: «Non c’è niente di segreto ma la volontà della Segreteria generale del Sinodo è di mantenere una riservatezza sulle singole relazioni di ogni circolo minore». Il prefetto sottolinea come fino ad oggi vi siano già stati due momenti di preghiera intensa per la pace in Terra Santa mentre sul clima vissuto tra i vari Circoli sinodali si sbottona appena un attimo: «C’è un dialogo sereno, anche quando ci sono opinioni diverse. Stiamo sperimentando la bellezza di affrontare le questioni in comunione: il Sinodo è uno straordinario esercizio di comunione anche nelle diversità. C’è lo sforzo di capire le ragioni dell’altro, per modificare anche le proprie». Intervistato dall’Avvenire per presentare l’ultimo libro “Due Papi”, il cardinale spagnolo Julian Herranz ha rivolto parole al miele per l’occasione importante fornita dal Sinodo sulla sinodalità: «si può finalmente applicare appieno il Concilio Vaticano II». È importante infine la volontà del Papa di avviare il percorso di ascolto e dialogo tra laici e diocesi, conclude il cardinale 93enne, in quanto «serve promuovere il desiderio di camminare insieme, pastori e laici, per un tempo di grazia nella Chiesa».