CAMBIA IL PROGRAMMA DEL SINODO DEI VESCOVI 2023: ECCO COSA È SUCCESSO
È stato modificato il programma del Sinodo dei Vescovi 2023 in corso in Vaticano fino al prossimo 29 ottobre 2023: durante i lavori di apertura ieri della 13esima Congregazione Generale della XVIesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo, il cardinale Mario Grech (segretario generale del Sinodo) ha annunciato in aula la modifica di alcuni dei lavori previsti nei prossimi giorni. In primo luogo, il prossimo 23 ottobre durante la Congregazione Generale sarà presentata e discussa nei Circoli Minori il documento che sarà poi indirizzato a tutti i fedeli a ridosso della fine del Sinodo: si tratta della “Lettera al Popolo di Dio”, voluta fortemente da Papa Francesco spesso presente in queste prime settimane di Sinodo.
La Commissione per la Relazione di Sintesi ha indicato criteri nuovi per la redazione dei prossimi lavori: la Segreteria Generale e la Presidenza intendono offrire all’Assemblea un tempo per pronunciarsi sui metodi e sulle tappe per la fase successiva del processo sinodale in vista della seconda sessione. La XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, al termine dei suoi lavori, redigerà una lettera-messaggio per tutto il popolo di Dio: si tratta, spiega Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente per la Commissione dell’Informazione, di un documento pensato per raccontare a tutti «a chi non è ancora stato raggiunto o coinvolto nel processo sinodale, l’esperienza vissuta dai membri del Sinodo». Come informa Vatican News, la segreteria del Sinodo, in accordo con il Papa, ha sottoposto la proposta alla votazione dell’assemblea che l’ha approvata con larghissima maggioranza (su 346 votanti, ci sono stati 335 favorevoli e 11 contrari). Dopo la Lettera sul Sinodo a fine dei lavori il 29 ottobre è prevista la pubblicazione del documento di sintesi sul Sinodo della Sinodalità: un testo breve, spiegano i responsabili della congregazione, «basato sull’esperienza dell’assemblea, che conterrà i punti dove c’è consenso e quelli dove c’è mancanza di accordo, e ancora le domande aperte che necessiteranno di un approfondimento da un punto di vista canonico, teologico e pastorale, da verificare insieme con il popolo di Dio». Lunedì 23 ottobre i partecipanti si ritroveranno nella Basilica di San Pietro per la celebrazione eucaristica all’Altare della Cattedra: successivamente, «in Congregazione generale, sarà presentata e discussa – prima nei Circoli Minori e poi in un momento comune – la Lettera dell’Assemblea al Popolo di Dio. Seguirà la relativa votazione».
GUERRA, MIGRANTI E SINODO: LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO E DEL CARDINALE PIZZABALLA
In attesa dei prossimi lavori al Sinodo dei Vescovi 2023, le ultime parole dettate ieri da Papa Francesco e dal Patriarca di Gerusalemme indicano il peso e l’importanza che le tematiche di migranti e pace stanno avendo all’interno dei circoli in Vaticano. Nel momento di preghiera convocato ieri sera in Piazza San Pietro assieme ai partecipanti del Sinodo: «È necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, indicare strade più sicure e impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari».
Nella riflessione pronunciata da Papa Francesco il pensiero va al problema alla radice delle migrazioni di massa: «Quanti fratelli e sorelle oggi si ritrovano nella medesima condizione del viandante della parabola? Tanti! Quanti vengono derubati, spogliati e percossi lungo la strada? Partono ingannati da trafficanti senza scrupoli. Vengono poi venduti come merce di scambio. Vengono sequestrati, imprigionati, sfruttati e resi schiavi». Come scrive ancora Bergoglio, i migranti vengono umiliati, torturati e violentati, e molti purtroppo muoiono senza arrivare mai alla meta: «Le rotte migratorie del nostro tempo sono popolate da uomini e donne feriti e lasciati mezzi morti, da fratelli e sorelle il cui dolore grida al cospetto di Dio. Spesso sono persone che scappano dalla guerra e dal terrorismo, come vediamo purtroppo in questi giorni».
Dopo l’annuncio dato da Papa Francesco al Sinodo dei Vescovi sulla nuova Giornata mondiale di preghiera per la pace in Medio Oriente (convocata per il 27 ottobre prossimo), il Patriarca Latino di Gerusalemme cardinale Pierbattista Pizzaballa è tornato sul dramma in corso in Terra Santa intervenendo con un video all’iniziativa di preghiera in Cattedrale a Como con il cardinale Cantoni: «Siamo sgomenti per tutto quello che è accaduto e non possiamo fare altro in queste circostanze così dolorose che unirci a tutti coloro che stanno soffrendo, nostri fratelli e nostre sorelle, e soprattutto rivolgerci a Dio Padre». Quando si è in difficoltà abbiamo sempre bisogno di qualcuno vicino a noi, conclude Pizzaballa, «E se Dio è una presenza reale della nostra vita – ha aggiunto – soprattutto in questo momento, abbiamo bisogno di averlo con noi. Per questo vogliamo pregare».