In occasione dell’apertura del Sinodo dei vescovi nella basilica di San Pietro, Papa Francesco ha voluto rivolgere una raccomandazione profonda e solenne: “Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze, che spesso ci chiudono. Ascoltiamoci. Lo spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci pone davanti”.



Il Pontefice ha quindi evidenziato che un vero incontro nasce dall’ascolto, che è necessario “ascoltare con il cuore e non solo con le orecchie”, che occorre domandarsi con sincerità in questo itinerario sinodale come vada l’udito del nostro cuore, di fatto misurandolo. Questo perché fare Sinodo significa porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo: “Seguire le sue tracce, ascoltare la sua Parola insieme alle parole degli altri, scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi”.



SINODO DEI VESCOVI, PAPA FRANCESCO: “GESÙ NON ANDAVA DI FRETTA, NON GUARDAVA L’OROLOGIO”

Bergoglio ha successivamente indicato che, iniziando questo cammino, si è chiamati a diventare esperti nell’arte dell’incontro, non nell’organizzare eventi o riflettere in maniera teorica sui problemi: “Gesù non andava di fretta, non guardava l’orologio, ma era sempre al servizio della persona che ascoltava. Ogni incontro richiede apertura, coraggio, disponibilità a lasciarsi interpellare dal volto e dalla storia dell’altro”.

Talvolta, l’uomo tende a preferire a ripararsi in rapporti formali o indossare maschere di circostanza, ma, ha ripetuto ancora una volta Papa Francesco, è l’incontro che ci cambia e spesso ci suggerisce vie nuove, che non pensavamo di percorrere. “Tante volte è proprio così che Dio ci indica le strade da seguire, facendoci uscire dalle nostre abitudini stanche – ha riferito il Santo Padre –. Tuttavia, tutto cambia quando siamo capaci di incontri veri con Lui e tra di noi. Senza formalismi, senza infingimenti, senza trucchi. Incontrare i volti, incrociare gli sguardi, condividere la storia di ciascuno: ecco la vicinanza di Gesù. Un incontro può cambiare la vita”.