SIRI SULLA FLAT TAX PER SGOMBERARE CAMPO DAGLI EQUIVOCI
Non è la prima volta e certamente non sarà l’ultima in questa campagna elettorale che Armando Siri proverà a spiegare nel dettaglio quale sia la proposta “principe” della Lega per le prossime Elezioni 2022: la Flat Tax e, in generale, l’intero comparto fisco del programma del Carroccio è stato inserito quasi per intero nel programma condiviso dal Centrodestra. Subito però il tema della “tassa piatta” è stato vittima di attacchi e veti incrociati dalle altre coalizioni che imputano a Salvini, Meloni e Berlusconi di voler produrre una “rivoluzione fiscale” dove i “ricchi pagheranno meno” e l’ingiustizia fiscale la farà da padrone rispetto alla costituzionale progressività delle tasse.
Per l’ideatore della Flat Tax in salsa italiana tali accuse vanno assolutamente respinte al mittente: «basta: troppe bugie sulla fiat tax», spiega il senatore della Lega Armando Siri a “La Verità”, aggiungendo «Dicono che è irrealizzabile, che costa troppo, che non è equa, che premia i ricchi. Tutte balle. Adesso la “tassa piatta” ve la spiego io».
La Flat Tax non solo si può fare ma è anche conveniente per l’intera società, ribadisce il “papà” della proposta cardine di Matteo Salvini: prima però, annota ancora Siri, «bisogna cambiare mentalità e fuggire dall’ideologia dell’assistenzialismo che regna a sinistra». Salvini aveva annunciato negli scorsi giorni una Flat Tax per tutti, anche per i lavoratori dipendenti, suscitando non poche polemiche: Siri spiega però perché manca quel riferimento nel programma finale del Centrodestra, «in realtà la fase uno della Flat Tax al 15% che riguarda le partite iva fino ai 65mila euro, è già realtà» con il Governo Conte-1. L’obiettivo ora è quello di allargare la platea: «estendere la Flat Tax alle p.iva con fatturato fino a 100mila euro. Questo si farà subito, con la prima legge di stabilità. Poi potremo proseguire con lo step successivo».
La fase due il Centrodestra, secondo i piani della Lega, punterà alle famiglie di dipendenti e pensionati con alcune limitazioni di reddito: per il senatore, «potranno accedere al sistema della tassa piatta i single fino a 30mila euro di reddito, le famiglie monoreddito fino a 55mila euro di reddito, le famiglie bi-reddito fino a 70mila». Il piano è ambizioso perché punta a porre la fase 2 del programma fisco della Lega già entro fine 2023,
COME SARÀ LA FLAT TAX DELLA LEGA: PARLA L’IDEATORE ARMANDO SIRI
A chi come l’ex Presidente Inps Tito Boeri (nominato dai Governo Pd, ndr) prefigura in costo oltre gli 80 miliardi di euro per il programma della Flat Tax, Armando Siri replica seccamente: «non so quale disegno di legge abbia letto Boeri, forse pensa ad una flat tax che ha in testa lui». La Lega infatti precede un costo complessivo in materia fiscale di 13miliardi di euro, ottenibili senza intaccare il debito pubblico: «7 miliardi arrivano dalla rimodulazione delle aliquote, appena varata» dal Governo Draghi. Gli altri 6 invece arriveranno dalla «ottimizzazione delle tax expenditures, cioè detrazioni e deduzioni». Spiegato in parole più semplici, Siri intende dire che con la riforma varata dal Centrodestra nel prossimo Governo «La giungla di detrazioni e deduzioni viene accorpata in un’unica deduzione fiscale. Che sarà inversamente proporzionale al reddito e direttamente proporzionale alla grandezza del nucleo familiare».
La deduzione fiscale in poche parole salirà se il reddito è basso e vi sono «molti figli»: infine, i soldi dell’emerso non vengono ancora conteggiati dalla Lega ma potrebbero contribuire a rendere ancora più sostenibile la misura della Flat Tax. «Se costruisci un sistema giusto ed equo, stabilendo che chi sgarra paga davvero, aumenta l’incentivo all’onestà. Quelli che oggi cercano mille sotterfugi per sfuggire al Fisco, sarebbero spinti ad uscire allo scoperto. Detto questo, sappiamo tutti che i veri evasori non sono certo i piccoli artigiani, ma le grandi multinazionali», aggiunge ancora Siri a “La Verità” .
La fase finale – la 3 – della Flat Tax “leghista” vede infine l’obiettivo prefissato da Salvini, ovvero il 15% di tasse per tutti senza scaglioni di reddito: qui il tempistica è data più lunga, entro la fine della legislatura prossima. Qui chiaramente si sforeranno i 13 miliardi previsti per le prime fasi della riforma, ma – avverte Armando Siri – «restiamo ben lontani dagli 80 miliardi immaginati da Boeri. È importante capire che il segreto della flat tax sta proprio nella gradualità». Il meccanismo è abbastanza semplice: da un lato si frena la pressione fiscale e, conseguentemente, si alza la crescita in quanto la base imponibile darà più gettito. La volontà del Centrodestra a livello fiscale è quello di semplificare il sistema e per farlo occorre come “stella polare” la non aggiunta di altre tasse: «abbiamo inserito nella riforma un’apposita clausola di salvaguardia serve ad evitare che qualcuno ne esca penalizzato».
Risposta secca finale ad altri come Beppe Sala teorizzano la Flat Tax come una pericolosa manovra che servirà ad aiutare solo i ricchi: «Sala è un altro analfabeta funzionale che non sa di cosa parla. Stiamo discutendo di famiglie monoreddito fino a 55 mila euro lordi, con la moglie a carico e due figli. Sarebbero loro i ricchi?», aggiunge sempre Siri a fine intervista, «Non ci sono i ricchi in questo sistema: questa tassa pre- mia semplicemente chi lavora, soprattutto famiglie con figli. Io non so più come ripeterlo per farlo capire a tutti. L’altro giorno il Fatto Quotidiano criticava la flat tax perché non dà alcun beneficio ai disoccupati, agli incapienti e alle casalinghe. Ma come fai a dare un beneficio fiscale a chi già non paga le imposte? Siamo davvero alla follia».