Potrebbe arrivare in giornata l’attesa svolta sul caso Siri, il sottosegretario ai Trasporti della Lega indagato per corruzione. Il premier Giuseppe Conte aveva manifestato l’intenzione di incontrare l’esponente del governo per farsi la sua personale opinione sulla vicenda e trarre le relative conseguenze e il summit, secondo quanto si apprende, è avvenuto proprio nella serata di ieri. Bocche cucite sull’esito dell’incontro tra i due, che inevitabilmente farà da preludio alla scelta definitiva dinanzi ad un bivio ineludibile: dimissioni o permanenza nell’esecutivo. Per quanto infatti non siano ancora trapelate informazioni sul confronto andato in scena tra i due, è molto probabile che una decisione venga assunta in vista del Consiglio dei ministri in programma per questa sera al rientro da Tunisi, dove oggi saranno impegnati lo stesso Conte e i vicepremier Salvini e Di Maio.



INCONTRO CONTE-SIRI

Ed è possibile, anzi probabile, che della decisione su Armando Siri e sulle modalità della comunicazione della stessa, abbiano un confronto oggi sul volo verso Tunisi il premier Conte e Matteo Salvini, partiti insieme da Roma con un volo diretto, dove li attende già Luigi Di Maio. Come riportato da Quotidiano.net, il tema resta divisivo all’interno del governo: il ministro dell’Economia, ad esempio, è sembrato schierarsi a favore della conferma di Siri. Queste le parole di Giovanni Tria:”Non saprei dire. A parte la questione specifica, io ho una regola di principio: un avviso di garanzia non basta per provocare le dimissioni”. Il M5s di contro continua a chiederne le dimissioni, con il capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, che oggi a Radio anch’io ha ribadito:”Noi riteniamo che le dimissioni siano la strada giusta. A prescindere dalla questione penale e giuridica che è tutta da leggere, vedere e dimostrare, cosa che non spetta alla politica ma al potere giudiziario, io credo che un dato sia certo: il sottosegretario Siri ha fatto presentare quegli emendamenti. Che siano stati approvati o no conta poco. Io credo che debba mettersi da parte per un periodo, chiarire la sua posizione. Siamo fiduciosi che possa chiarire”.

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