La delegazione Usa a Ankara ha trovato ieri sera un accordo con Erdogan per un cessate il fuoco di 120 ore nel nordest della Siria, per lasciare il tempo ai curdi di andarsene dall’area contesa coi turchi, la cosiddetta ”zona cuscinetto”. Quest’area, interessata dagli scontri di questi giorni, è una fascia larga 32 km che si estende a sud della frontiera che separa la Turchia dalla zona della Siria sotto il controllo curdo. La Turchia ha iniziato l’invasione di questa porzione della Siria in nome della sicurezza nazionale: ha dichiarato di sentirsi minacciata da un confine a contatto con le milizie curde, considerate dai turchi formazioni terroriste, e di voler quindi frapporre tra il suo territorio e la zona controllata dai curdi siriani una “zona cuscinetto”.
“Con l’accordo di ieri sera, gli Usa sostanzialmente hanno acconsentito alle pretese turche”, ci ha detto Carlo Jean, esperto di strategia militare e di geopolitica. “Quest’accordo è significativo” ha aggiunto Jean. “È stato negoziato non solo dal vicepresidente Pence, ma anche dal segretario di stato Pompeo e da Robert O’Brien, consigliere per la sicurezza nazionale di Trump. Era una delegazione di peso, coi vertici della politica estera Usa”.
Cosa accadrà adesso?
I curdi anziché difendersi se ne andranno, e nella “zona cuscinetto” subentrerà la Turchia. Forse ci sarà un accordo tra gli Stati Uniti e la Russia perché la polizia militare russa entri nell’area insieme alle forze turche.
Trump ha twittato: “Abbiamo salvato milioni di vite”. La speranza di terminare il conflitto da parte di Trump è realistica?
Gli Stati Uniti hanno fatto realpolitik: hanno riconosciuto i turchi come un alleato primario rispetto ai curdi, che sono stati traditi e abbandonati. Ora i turchi hanno l’ok americano per impossessarsi dell’area a sud del loro confine senza combattere. Ai curdi, come sempre nel corso della loro storia, è stato impedito di farsi uno Stato. Ammesso poi che i curdi siano una nazione: in realtà sono un complesso di tribù.
I curdi obbediranno? Pence, nella conferenza stampa, ha detto che i vertici dell’Ypg gli hanno comunicato che abbandoneranno l’area.
I curdi si sono dimostrati pragmatici. Sanno che non avrebbero chance in un confronto diretto coi turchi, verrebbero schiacciati. Bisogna capire quali rassicurazioni hanno ricevuto dai russi e da Assad. I russi sono sempre stati in contatto coi curdi, ai tempi della guerra fredda gli attentati in Turchia del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione paramilitare dei curdi in Turchia, ndr) partivano dal Kurdistan siriano.
Che ruolo si ritaglieranno gli Usa in Siria?
La carta degli Usa è di concorrere alla ricostruzione del territorio siriano, ma disimpegnarsi militarmente. Gli Usa hanno già messo da parte 20-25 miliardi di dollari per la ricostruzione della Siria.
Quindi parteciperanno alla ricostruzione della Siria, ma lasceranno ai russi un ruolo militare attivo?
Sperano che i russi si inguaino nel vespaio del Medio Oriente, e finiscano lì le loro forze, che non sono poi molte.
Assad cosa può sperare di ottenere?
Assad farà quello che diranno i russi. È molto facile che gli americani si siano messi d’accordo coi russi alle spalle di Assad. I più forti decidono, com’è sempre avvenuto.
(Lucio Valentini)