Asma al-Assad, moglie del presidente siriano Bashar al-Assad, è sempre più influente nelle decisioni del paese, sia in quelle politiche che in quelle socio-economiche che riguardano il business degli aiuti internazionali. Il Financial Times ha pubblicato un approfondimento nel quale si analizza la situazione attuale della Siria, evidenziando come il dittatore e sua moglie stiano cercando di riabilitare l’immagine della famiglia agli occhi dei capi di Stato delle nazioni della Lega Araba. Lo dimostrano le visite diplomatiche sempre più frequenti, in particolare quella ad Abu Dhabi, che è stata la prima ufficiale che i due hanno fatto insieme dopo tanti anni, cioè dall’inizio della rivolta siriana nel 2011.
Asma Aal-ssad vuole essere considerata come la “Madre della Nazione” presentandosi in pubblico vestita sempre elegantemente, con delicati nastri tra i capelli e facendosi riprendere mentre si interessa delle famiglie dei militari siriani o aiuta bambini malati di cancro negli ospedali. Più recentemente è stata protagonista negli aiuti e visite alle vittime sopravvissute del terremoto in Siria e Turchia. Ma come fa notare il quotidiano, oltre a questa immagine di delicata madrina si cela un potere economico non indifferente.
Siria, ONG di Asma al-Assad controlla tutti gli aiuti internazionali
La first lady Asma al-Assad è nata a Londra ed è un’esperta di finanza internazionale, ex consulente di investmenti di JP Morgan. Negli anni ha preso sempre di più il potere economico e decisionale del suo paese guidato dal marito Bashar al-Assad. Tanto da avere un controllo assoluto su tutti gli aiuti internazionali inviati, prima a cusa della guerra e ora per la catastrofe del terremoto. Più volte il parlamento britannico si è espresso per chiedersi se, dopo i disastri civili in Siria, fosse giusto continuare a mantenere la sua doppia cittadinanza. E non solo, sono recentemente arrivate anche le sanzioni dall’America, che si oppone alla normalizzazione dei rapporti tra Siria ed il resto dei paesi arabi.
Ogni aiuto economico inviato nel paese dalle Nazioni Unite deve passare attraverso il controllo della ONG fondata da Asma al-Assad, ed è chiaro che il business è strategico e che la donna abbia un ruolo fondamentale di potere. Tanto da decidere personalmente i collaboratori di suo marito e quali invece eliminare. Compreso il cugino del presidente che fino a poco tempo fa occupava un posto di rilievo nell’economia nazionale ed ora si trova agli arresti domiciliari. Questa riabilitazione nei confronti della Lega Araba proseguirà, anche in seguito agli ultimi accordi tra Arabia Saudita e Iran, che puntano a riallineare l’equilibrio tra paesi e ristabilire una pace tra Iran, Yemen e Siria.