L’Isis è tutt’altro che sconfitto: dopo aver rivendicato giusto poco fa l’attentato contro i militari italiani e iracheni in Iraq, è notizia di queste ore dell’attentato andato purtroppo a segno in Siria contro un prete della Chiesa Cattolica armena, ucciso in un terribile agguato nella regione sotto controllo dei curdo-siriani. Dopo l’attacco mosso dalla Turchia nel cuscinetto di territorio siriano con forte presenza dei curdi e la relativa risposta delle forze di Assad ha sconvolto una volta di più l’area già devastata dalla lunghissima lotta al terrorismo di Daesh e ora i “risultati” iniziano a vedersi con terrore. C’è ancora confusione in merito all’esatto numero Alcune fonti – come l’Agenzia Ansa – riportano di due sacerdoti armeni trucidati mentre altre, come l’Avvenire, parlano di un prete ucciso assieme a suo padre mentre un diacono che li seguiva è rimasto ferito gravemente. Al netto delle fonti che ancora devono essere tutte codificate e confermate, resta la rivendicazione dell’Isis che parla di «crociati eliminati» dopo un agguato nella distretto siriano di Busayra, nella regione di Deir ez-Zor sotto controllo delle forze curdo-siriane. Le prime informazioni parlavano sì di due sacerdoti trucidati poi però sia l’ACS-Italia (Aiuto alla Chiesa che Soffre, la fondazione Pontificia che sostiene i cristiani perseguitati in Iraq e Siria) che la Radio armena hanno chiarito la vicenda.



PRETE UCCISO DALL’ISIS, L’EMERGENZA CONTINUA

Resta solo un piccolo “giallo” sul nome delle vittime: secondo l’ACS si tratta di Padre Hanna Ibrahim Bidu della Chiesa Armeno-Cattolica di Qamishli, mentre l’Avvenire citando la Radio armena parla di padre Hovsep Petoyan, sempre della Comunità cattolica armena di Qamishli, e di suo padre Abraham Petoyan. L’anziano padre è rimasto ucciso sul colpo dopo l’agguato teso dai fondamentalisti dell’Isis, mentre il sacerdote sarebbe morto qualche ora più tardi dopo l’arrivo dei soccorsi. Con loro è rimasto ferito anche il diacono Fati Sano, della chiesa di al-Hasakeh: erano tutti in missione, spiega l’Avvenire, a bordo di un suv per ispezionare i lavori di restauro della chiesa armena presente a Deir ez-Zor ma lungo la strada di collegamento da Hasakeh verso la struttura la loro auto è stata crivellata da diversi colpi. «Due sacerdoti cristiani sono stati uccisi oggi dal fuoco di combattenti dello Stato islamico», spiega Daesh sull’Amaq, ma in resta si tratterebbe appunto di un prete e del padre. Sempre in quella stessa zona, sono morti oggi altri sei civili uccisi da tre autobombe esplose simultaneamente in mezzo ad un affollato mercato. Se ci si aggiunge l’attentato di ieri contro i militari italiani in Iraq e il ritorno dei foreign fighters nei paesi Ue d’origine per ferma volontà “vendicativa” di Erdogan, si ha il quadro di una rinnovata massima emergenza Isis in tutto il Medio Oriente, e non solo…

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