Dal presunto Russiagate del Premier Conte con il Ministro Usa al ‘Moscopoli’ di Savoini e della Lega in Russia, l’Italia rischia di vedere esplodere un terzo “caso diplomatico” nel giro di pochi mesi, un “Siriagate” questa volta. Come riportato da Dagospia questo pomeriggio, a breve potrebbero sorgere problemi per una missione segreta (non tanto visto che è emersa, ndr) del senatore Paolo Romani – ex Forza Italia, oggi nel partito di Giovanni Toti – e dell’eurodeputato della Lega Marco Zanni – uomo di Salvini per la politica estera del Carroccio – presso il Presidente della Siria, Bashar al Assad nel pieno della guerra tra curdi e Turchia al confine nord-est. Ci sarebbe stato un lungo colloquio e una visita di cortesia ma il vero problema, sottolinea ancora Dagospia, è che nessuno dal Colle alla Farnesina era stato informato dell’incontro dei due parlamentari di Centrodestra dal leader di Damasco. Gli Stati Uniti e l’Ue sarebbero su tutte le furie e in poco tempo Zanni e Romani potrebbero dover rispondere del motivo della loro missione “segreta” in Siria.
RISCHIO ‘SIRIAGATE’ DOPO MOSCOPOLI?
A dirla tutta, non è la prima volta nelle ultime settimane che l’ex “colonnello” di Berlusconi fa visita ad Assad nell’ottica di scambi diplomatici geopolitici: come riportava a fine settembre il portale “Notizie Geopolitiche” (con tanto di foto che lo documentano) il Presidente siriano Bashar al Assad ricevette a Damasco una delegazione di parlamentari italiani guidati proprio da Paolo Romani, discutendo della situazione militare sul campo e della ricostruzione del Paese arabo con ruolo e conseguenze strategiche anche per il Mediterraneo (e dunque l’Italia). «Turchia e Stati Uniti continuano ad ostacolare la completa sconfitta del terrorismo e di conseguenza pongono ostacoli sl raggiungimento di risultati politici. Impediscono persino il rientro dei siriani nel loro paese», spiegava Assad dopo l’incontro con i parlamentari italiani, aggiungendo come i Paesi europei «hanno continuato a perseguire una politica che tutela gli interessi degli Stati Uniti e delle loro lobby». Nel comunicato prodotto dopo l’incontro dall’agenzia statale Sana si legge poi «I membri della delegazione hanno sottolineato che la narrativa non realistica promossa dai media per rappresentare ciò che sta accadendo in Siria dall’inizio della guerra sta gradualmente perdendo la sua influenza sull’opinione pubblica europea». Mesi fa fu lo stesso Romani a richiamare il Governo gialloverde, il Conte-1, sul dissociarsi immediatamente dalle accuse al regime di al-Assad dell’utilizzo di armi chimiche: «il centrodestra alzi la voce sull’assurda minaccia di rappresaglia rispetto al presunto utilizzo di armi chimiche in Siria e chieda al governo di dissociarsi da tali inopportune eventuali azioni».