Il Sismabonus 2023 è stato poi prorogato fino al 31 dicembre 2024 e consente di ottenere una detrazione fiscale che va dal 50% al 85%. Come sappiamo il governo è intervenuto con il decreto del 16 febbraio dove ha di fatto bloccato tutte le acquisizioni di ulteriori crediti legati ai bonus edilizi.

Successivamente il governo ha poi varato un nuovo decreto che riabilita l’acquisizione dei crediti ceduti e prodotti attraverso il bonus edilizi sbloccando dunque una parte dei 120 miliardi di crediti incagliati.



Sismabonus 2023: fino a quando è stato prorogato

Il Sismabonus 2023 viene calcolato su tutte le spese sostenute dal contribuente al fine di realizzare gli interventi di riduzione del rischio sismico su edifici già esistenti. Ecco come funziona il contributo economico e come è possibile richiederlo.

Il Sismabonus 2023  è un incentivo che consente di portare in detrazione le spese sostenute per i lavori di riduzione del rischio sismico su edifici già esistenti. In questo modo verrà migliorata la classe sismica dell’immobile oggetto dell’intervento. Ciò ha anche l’effetto di accrescerne il valore di mercato.



Tutti i richiedenti che intendano farne richiesta potranno ottenere un’agevolazione IRPEF oppure Ires nel caso si tratti di soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società.

Gli interventi possono essere realizzati su tutte le tipologie di immobili, sia quelle ad uso abitativo che sugli immobili destinati alle attività produttive. Detti immobili devono essere ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità, la zona 1 e la zona 2 oppure nelle zone sismiche a minor rischio come la zona sismica numero 3.

Sismabonus 2023: a quanto ammonta il contributo

Gli importi del bonus contro il rischio sismico o Sismabonus2023 seguono gli stessi limiti di spesa destinati al bonus ristrutturazione.



Quindi per il 2023 gli importi sono fissati a 96.000 per ogni unità immobiliare Ma gli interventi non devono essere stati realizzati prima del 2017. L’aliquota della detrazione varia dal 50% al 85% in base a determinati parametri, alla tipologia dei lavori edili compiuti sull’edificio e alla classe dell’edificio. Infatti la detrazione del 50% concerne gli interventi che non apportano la classe sismica dell’edificio oggetto dei lavori. La detrazione al 70% invece concerne il miglioramento di questa classe sismica. La detrazione al 80%. Concerne gli interventi che apportano il miglioramento di due classi sismiche, mentre quella al 85%, è destinata soltanto ai condomini nel caso in cui gli interventi apportino il miglioramento di due classi sismiche.