Il papà di Sissy Trovato Mazza continua a chiedere verità sulla morte della figlia, trovata in un lago di sangue l’1 novembre 2016 e poi deceduta dopo due anni di agonia in coma. «È stata punita, ora stanno venendo fuori delle cose. Bisogna ripartire e indagare. Spero che il magistrato non archivi il caso, c’è tanto materiale», dichiara a La Vita in Diretta Estate in vista dell’udienza del 23 luglio sulla richiesta di archiviazione. Le novità non mancano: c’è la testimonianza di una detenuta che intorno all’ottobre-novembre scorso avrebbe raccontato degli episodi agli inquirenti su una poliziotta, collega di Sissy Trovato Mazza. Ora per queste rivelazioni è indagata per calunnia, ma la famiglia invita gli inquirenti ad approfondire tutto. «Si dovrebbero vergognare, a partire dai colleghi che sapevano tutto e chi lavorava a stretto contatto con lei. Tutte le colleghe dovrebbero parlare», dice la mamma dell’agente.
SISSY TROVATO MAZZA, I GENITORI “È STATA UCCISA”
«Un collega mi ha detto che l’aveva vista strana. Aveva scoperto cose anche su di lui. Era stata malmenata da due colleghe. Da chi l’ho saputo? Dalle foto che aveva sul telefono. Sissy dava fastidio. Ha trascorso tre mesi d’inferno là dentro», ha proseguito la mamma di Sissy Trovato Mazza a La Vita in Diretta Estate. Quindi, la tesi del suicidio non regge per i genitori. «Non ci sono parole per descrivere la vitalità di Sissy. Era una ragazza solare. Io mi sento in colpa perché sento di non aver fatto tutto per lei. E se fosse successo ad una sua collega, lei non si sarebbe arresa». La mamma della poliziotta ha proseguito: «Ha pagato la sua onesta e legalità con la vita. Io non ho nulla, Sissy era la nostra vita. Mi è cambiato tutto». La sensazione della famiglia è che sia stata vittima di un confronto dall’esito tragico. «Sicuramente l’hanno presa alla sprovvista. Ha dato la vita per il suo lavoro, e questo mi fa rabbia».