Romano Benini, esperto del ministero del lavoro, è stato ospite stamane del programma di Rai Uno, Uno Mattina, per parlare del cosiddetto Sistema Duale, un sistema che permette di far incontrare le scuole e le aziende favorendo l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti. “Con il sistema duale – racconta l’esperto in diretta tv – proviamo a rispondere ad un fenomeno che sta tornando, quello della domanda di competenze tecniche e figure professionali da parte delle aziende. La scuola non riesce sempre a formare queste figure quindi interviene il sistema duale: imparare lavorando durante il percorso di formazione”.



Il sistema duale si basa su tre metodi: “Il primo è che i ragazzi facciano almeno 400 ore di esperienza pratica con un’azienda, poi c’è l’impresa simulata: i ragazzi in classe formano una vera e propria azienda con un tutor di un’azienda vera, e poi la terza modalità, l’apprendistato di primo livello, quando faccio il percorso formativo con la scuola sono anche assunto come apprendista da un’azienda, quindi alterno giorni in classe a giorni in azienda. E’ una conoscenza reciproca che quando funziona ci aiuta a inserire nelle imprese giovani già formati”.



SISTEMA DUALE SCUOLA LAVORO, BENINI: “CHI ASSUME CON QUESTO METODO…”

Benini ha poi sottolineato come il sistema duale sia conveniente anche per le aziende: “Un’azienda che assume un ragazzo che ha fatto il sistema duale ha degli sgravi fiscali, quindi è conveniente. C’è già chi lo fa, soprattutto nelle regioni del nord Italia dopo essere nato nel nord Europa. Con il PNRR ci sono fondi da 600 milioni di euro e ci stanno arrivando segnali interessanti soprattutto dal sud che confermano che c’è questa domanda, questo interesse per rafforzare il sistema formativo con il duale”.



Quindi Benini ha concluso: “Tutte le scuole professionali possono utilizzare e valorizzare il sistema duale. Cosa deve fare una scuola se vuole usare questo sistema? La richiesta può partire dall’istituto o dall’azienda, basta che ci si incontri, non c’è nulla di particolare da fare. Anche gli studenti potrebbero chiederlo direttamente, l’importante è informarsi e rivolgersi alle regioni. Si tratta di un sistema che aumenta la domanda e le aziende che cercano delle figure formate e competenti”.