Si parla del Sistema Sanitario Nazionale stamane negli studi di Uno Mattina, e ospite vi era Nino Cartabellotta, numero uno della Fondazione Gimbe, che ha spiegato: “E’ emergenza nel sistema sanitario nazionale perchè i principi su cui è stato fondato il SSN oggi sono stati traditi e le parole chiave sono i tempi di attesa, file lunghissime al pronto soccorso, l’impossibilità di trovare un medico di famiglia o un pediatra vicino a casa, aumento della spesa privata, e passando anche per quelli che sono gli aspetti di migrazione sanitaria, dal sud verso il nord, che comporta un ulteriore aumento delle spese”.
Nino Cartabellotta ha aggiunto: “Abbiamo un Paese spaccato in due, con le regioni meridionali in grande affanno. Più di metà del Paese non è in grado di esigere le prestazioni essenziali. Quando il pubblico arretra il privato avanza, spesso il privato prende più spazi di quelli che gli spettano e la pseudo privatizzazione va avanti senza che ce ne accorgiamo”.
NINO CARTABELLOTTA: “LA POLITICA ORA DEVE DECIDERE”
Ma come se ne esce? “La politica – sottolinea Nino Cartabellotta – deve decidere quale SSN lasciare alle future generazioni, quindi quali riforme effettuare e quali quote di finanziamento assegnare. Non riforniamo il servizio pubblico da 25 anni e nel frattempo è cambiato il mondo, con pochi soldi e vecchie regole non si riesce a tenere in piedi il sistema. Del servizio sanitario originario è rimasto molto poco, si è involuto anche dal punto di vista prestazionistico”.
“Preoccupa – ha proseguito Nino Cartabellotta – il fatto che il malato cronico non viene preso in cura, noi ci concentriamo spesso sulla singola prestazione e quanto aspettiamo, e non sull’obiettivo che era la presa in cura del malato a 360 gradi dal punto di vista socio sanitario”. Di nuovo sulle liste d’attesa: “C’è una grandissima nebbia su cui non si riesce a fare luce. Il 25 gennaio arriverà un documento con delle nuove linee guida che probabilmente riuscirà a fare più chiarezza”.